Continua il calo nelle quotazioni a listino nelle sedute di inizio settimana (leggi d’analisi). Nel mentre i risicoltori nella maggioranza dei casi sono alle prese con la semina, con incertezze maggiori dal solito.
«I PREZZI VANNO BENE»
Approfondiamo il momento con un giovane risicoltore di Fontanetto Po (VC), Alessio Milano. «Sono soddisfatto dei prezzi visti in questa campagna di vendita, pur considerando i recenti cali. Ritengo che sia evidente come queste cifre siano veramente premianti. Forse addirittura eccessive, vista la contrazione al consumo occorsa soprattutto per i risi da risotto. Questi hanno raggiunte prezzi al dettaglio molto più elevati dei prodotti sostitutivi».
«Buona parte della produzione l’ho venduta. Sono riuscito ad ottenere ricavi capaci di compensare l’aumento nei costi occorso nella scorsa campagna ed alcune difficoltà produttive. Queste si sono registrate nei terreni più leggeri, vicini al fiume, dove l’acqua ha fatto fatica ad arrivare e ad essere performante. Ho ancora in magazzino del lungo A da parboiled che ho deciso di vendere a fine mercato nella speranza che il momento di contrazione nel prezzo attuale possa terminare e si ritorni quantomeno agli 80 €/q lordi visti nel corso dell’annata. Mi auguro anche di ottenere qualcosa in più se possibile, alla luce dei dati sulla quantità trasferibile in questo comparto. Queste si dimostrano deficitari rispetto alle annate passate».
«NON CAMBIERÒ L’IMPOSTAZIONE AZIENDALE»
«Per la prossima campagna manterrò invariata la superficie destinata a riso. Semino da sempre una porzione dell’azienda a mais, tale rimarrà anche quest’anno. Nei terreni da asciutta in questa zona molti colleghi hanno deciso di abbandonare questa coltura, che richiede molta acqua in momenti specifici per arrivare al meglio a raccolto. Sono consapevole che quest’anno potrebbero esserci delle difficoltà in più in questo senso ma ho scelto di non cambiare impostazione. Faccio ciò in quanto negli anni ho sviluppato canali commerciali importanti che non voglio abbandonare. Riguardo al riso, abbiamo terminato la semina a file interrate su metà superficie aziendale. L’altra parte abbiamo intenzione di seminarla in acqua, anche se ad oggi non è ancora stato possibile sommergere le camere».
«In questi territori la gestione della risorsa è a valbe e, vista la poca spinta attuale nei canali causata dalla scarsa disponibilità, si sta sviluppando più lentamente del previsto. Sono comunque fiducioso di riuscire a svolgere la semina come programmato. Ho anche necessità agronomiche che mi spingono a questa scelta. Ritengo sia importante, inoltre, permettere a quanti più risicoltori possibile di sommergere fin da subito le camere. In questo modo si potrà sviluppare il sistema di colatura e fontanili vitale per l’irrigazione di tutto l’areale risicolo. Molti risicoltori stanno scegliendo di affidarsi di più alla semina in acqua in queste zone (maggiormente vicino alle fonti irrigue) rispetto agli ultimi anni, proprio con questa motivazione. Ritengo sia una scelta di solidarietà per tutto il comparto molto positiva che deve essere sostenuta al meglio». Autore: Ezio Bosso.
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