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SIAMO IN “SICCITA’ ESTREMA”

da | 23 Feb 2023 | Non solo riso

siccità

«Il Distretto del fiume Po è ancora diviso in due dalla siccità. La parte centro/occidentale risente ancora in  maniera importante dell’intensa e duratura siccità osservata l’anno scorso. Le precipitazioni cumulate nel  periodo autunnale ed invernale non sono state sufficienti per recuperare il deficit pluviometrico. Qui gli indici  standardizzati di precipitazione a 6 e 12 mesi identificano condizioni meteorologiche di diffusa “siccità  severa”. Vi sono ampie aree in “siccità estrema”. Tali condizioni hanno mediamente tempi di ritorno superiori a  30-50 anni». Lo scrive l’autorità di bacino, che parla di «situazione decisamente migliore sulla pianura lombarda sud/orientale e sull’Emilia-Romagna».

TEMPERATURE ALTE CON TEMPI DI RITORNO FINO A 50 ANNI

Le temperature osservate a scala distrettuale mostrano valori che da mesi sono superiori a quelli di riferimento. L’indice standardizzato per il mese di gennaio identifica condizioni di “siccità moderata” su gran parte del Distretto, con tempi di ritorno di 10-15 anni. In Lombardia i valori calcolati identificano condizioni di “siccità  moderata” con tempi di ritorno superiori ai 20-30 anni.  Se si considerano i valori termici osservati negli ultimi 6 e 12 mesi, gli indici standardizzati delle temperature identificano condizioni di “siccità estrema” con tempi di ritorno stimati nell’ordine dei 30-50 anni.

AUMENTANO I DEFLUSSI

Complici le precipitazioni osservate, i deflussi nel mese di gennaio hanno registrato parziali incrementi e gli  indici standardizzati dei valori di portata nelle principali sezioni del fiume Po tra il mese di gennaio e la prima  metà di febbraio identificano condizioni idrologiche di “siccità severa” (tempo di ritorno circa 10 anni) nella  sezione più a monte (Piacenza). Condizioni che tendono a migliorare verso la sezione di chiusura di Pontelagoscuro,  dove sono prossime ad una condizione idrologica di “siccità moderata”.

IL VOLUME DEI LAGHI

I volumi dei laghi regolati sono tutti superiori ai valori minimi del periodo, sebbene i valori di invaso  rimangano stabili nonostante le erogazioni prossime o pari ai minimi del periodo. Solo il Lago Maggiore  registra un graduale e lento incremento del volume di risorsa idrica invasata.

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