E’ appena cominciata in Grecia la semina del riso, a causa delle basse temperature che hanno colpito, nel mese di maggio, molte delle aree risicole greche. Anche qui, come nel resto della UE, a preoccupare non sono tanto le superfici, che dovrebbero diminuire del 15-20% rispetto all’anno scorso, per raggiungere un’area che si aggira intorno ai 100 mila ettari, quanto la disponibilità di acqua a causa della persistente siccità che ha imperversato nell’Europa meridionale a partire dall’anno scorso.
Le risaie si trovano principalmente nel nord della Grecia, nel delta dei fiumi Axios, Loudia e Aliakmonas, ma anche nelle zone costiere dei fiumi Acheloos, Sperchios ed Evros, dove si produce circa il 75% del riso greco. Il restante è riferibile alle aree nelle prefetture di Imathia, Pieria, Kavala, Fthiotida ed Etoloakarnania.
PRODUZIONE: -25%
Nell’attuale stagione 2022-’23 la produzione interna è diminuita di circa il 25% a causa del passaggio dei coltivatori di riso ad altre colture come il cotone. Anche la disponibilità di magazzino non appare ottimale, in conseguenza della riduzione della produzione dell’anno scorso legata alla siccità.
Si segnala che la Grecia produce circa 240.000 tonnellate di risone, di cui circa 90.000 tonnellate destinate al mercato greco e il resto all’esportazione. Si coltivano principalmente varietà mesospermiche di tipo Japonica, come Ronaldo, Carolina e Gloria CL, che si sono adattate al clima della Grecia. Allo stesso tempo, le importazioni sono limitate principalmente a varietà non coltivate come il basmati e il riso nero.
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