Nel 2013 sono calate anche le superfici di riso certificato. Lo conferma il CRA-SCS sede di Vercelli (ex Ense) che la prossima settimana diffonderà tutti i dati attraverso il sito www.ense.it. Secondo un’anticipazione raccolta da Risoitaliano, le stime dell’Ente Nazionale Sementi Elette parlano quest’anno di 9581 ettari certificati per la produzione di semente di riso contro i 12344 dell’anno scorso. A provocare il calo sono stati lunghi A da interno e risi da parboiled. I tondi hanno tenuto: saliti da 2400 a 2700 lo scorso anno sono tornati ai livelli del 2011. Un certo calo ha riguardato anche i medi (il Vialone si attesta a 211 ettari). Il crollo di Loto &Co è invece inequivocabile: da 3400 a 2600 lo scorso anno, nel 2013 troviamo le varietà da parboiled solo su 1680 ettari di risaia italiana. Ma veniamo al lungo A da interno: nel 2011 occupava 3500 ettari, è sceso a 3300 e adesso lo troviamo a 2240. Qualche esempio? Il Carnaroli scende da 350 a 250, il Karnak da 420 a 117. Il reimpiego aziendale fa la sua parte (il rapporto tra il seme certificato e la superficie coltivata è di 1,23 per il primo a fronte del regolare 2) e anche quest’anno dai 30 ai 40mila ettari sono andati in questa direzione, ma è evidente che il calo risenta della tendenza generale del settore, una ritirata che non annuncia nulla di buono. Se è pur vero che sulle varietà destinate all’export, cioè i risi lunghi B si registra una sostanziale tenuta (da 3280 a 3000) grazie alle varietà CL (che occupano 2800 ettari, pari al 30% delle superfici certificate), nel 2014 non ci si potrà dunque distrarre se si vorrà confermare la produzione attuale di seme certificato di riso che si aggira sui 430mila quintali (dato 2012-2013). (14.12.13)