La collaborazione e il coinvolgimento dei risicoltori che l’Ipla (incaricata dalla Regione Piemonte gi dal 2007 del progetto di lotta alle zanzare), sta portando avanti avr un effetto immediato gi nella campagna 2008: il raddoppio della superficie trattata direttamente che raggiunger i 30 mila ettari nell’area risicola piemontese (10 mila circa per il Casalese). Per il Casalese le aziende risicole che nel 2007 collaboravano erano circa 70, quest’anno invece raggiungono il centinaio e mentre prima dividevano i trattamenti utilizzando diflubenzuron (blocca lo sviluppo dell’insetto portandolo alla morte) durante la semina e poi bacillus thuringiensis durante le concimazioni, ®oggi – dice il direttore di Ipla, Mario Palenzona alla Stampa – agiranno in modo particolare utilizzando diflubenzuron, fornito gratuitamente dalla Regione, con antigerminello nella fase della semina. Da una parte controlleranno la germinazione del riso crodo, dall’altra agiranno sulle prime generazioni di zanzare, riducendo quindi la possibilit di sviluppi futuri. La seconda fase sar quella di distribuire lo stesso prodotto nella fase della semina¯. Il trattamento effettuato a terra, non costituisce maggiore lavoro per il risicoltore e si risparmia sull’uso degli elicotteri. Inoltre sar ridotta al massimo l’alternanza tra fasi ®asciutte¯ e allagamenti, perch proprio questo sistema che facilita lo sviluppo della zanzara Ochlerotatus caspius, tipica delle risaie, che depone le uova in terreno umido. Verranno poi realizzati solchi accanto alle risaie profondi 40 centimetri e larghi 60. La loro funzione quella di conservare le specie predatrici delle zanzare, come le libellule. Si sperimenteranno nuovi formulati a base di bti (bacillus thuringiensis israelensis), valutati nuovi prodotti. Nel 2008 si prevede di utilizzare elicotteri per trattare circa 23 mila ettari su 19 mila camere.