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MERCATO INTERNO, ECCO IL TESTO DELL'ACCORDO

da | 17 Mag 2014 | NEWS, Riso in cucina

Coldiretti, Confagricoltura, Cia e Airi hanno raggiunto a Roma il 14 maggio un accordo sulla legge del mercato interno. Siamo in grado di anticiparvi il testo della normativa che presto potrebbe disciplinare la denominazione del prodotto posto in vendita in Italia. In base alla bozza, salvo che per i prodotti tutelati da un sistema di qualità riconosciuto in ambito europeo, sulle confezioni di riso diffuse in Italia potrà apparire una denominazione generica (ad es. Riso tondo) eventualmente accompagnata dal nome della varietà inscatolata, sempre che tale varietà non sia tra quelle inserite in un registro, gestito dall’Ente Nazionale Risi, che serve a tutelare la denominazione delle varietà tradizionali, che sono anche quelle a maggior valore aggiunto. Queste ultime potranno essere vendute solo con il nome di cinque varietà (Arborio, Roma o Baldo, Carnaroli, S.Andrea, Vialone Nano) alle quali verranno associate in base alle loro caratteristiche. Un riso Karnak, per esempio, sarà commercializzato come Carnaroli. Soltanto le varietà capostipite però potranno fregiarsi dell’aggettivo “Classico”: quindi, si potrà vendere un Carnaroli come Carnaroli classico ma non un Karnak come Carnaroli classico. Per quanto non esplicitato, la normativa consentirà di miscelare risi diversi nelle scatole, purché ovviamente si rispettino le prescrizioni che vi abbiamo descritto, e quindi siano venduti semplicemente come tondo, medio, o lungo. Va aggiunto che, rispetto alla prima versione, sono spariti dal novero delle denominazioni tradizionali importanti gruppi varietali come lungo B e Ribe. Non sono ancora note le reazioni dei protagonisti della filiera, che ovviamente accoglieremo. Sul piano procedurale, ora la bozza sarà discussa dalle associazioni ed è ancora possibile correggerne alcuni passaggi, come quelli relativi alle denominazioni tradizionali. Giova ricordare che nel collegato agricolo alla Legge di stabilità, che sarà approvata presto in Parlamento, è stata inserita una delega al Governo che potrà emanare entro un anno un decreto legislativo sulla materia, abrogando la normativa del ’58. Una correzione della normativa sarà possibile anche nei 12 o 24 mesi successivi, per quanto è evidente che in quel caso si tratterà soltanto di una correzione tecnica. Per scaricare il testo della bozza clicca QUI. (17.05.14)

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