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LUNGHI B MIRANO A 55

da | 15 Nov 2022 | NEWS

industria

Situazione complessa nelle principali sale di contrattazione. Le sedute di lunedì a Novara e martedì a Vercelli non emettono un listino sui canali ufficiali alle ore 22 di martedì, quando vi scriviamo. La borsa di Milano, al contrario, propone un listino in cui raggiungono nuovi massimi (scopri l’ultima seduta a Mortara) le voci relative a lunghi A generici e medi, a 80 €/q lordi, tondi generici e la varietà Sole, a 75 €/q lordi.

IL PROBABILE LISTINO DI VERCELLI

Riguardo alla seduta di Vercelli abbiamo ottenuto quello che dovrebbe essere il listino prossimo alla pubblicazione, comunicatoci dalla mediatrice Andreea Lazar. Qui sono proposti i tipo Ribe ancora a 75 €/q lordi, con le varietà di pregio a 80 €/q. Tra i tondi solo Selenio a 75 €/q lordi, con le altre voci a 70 €/q lordi.

La non pubblicazione pare sintomo di una diffusa confusione sul mercato. Si inseguono voci di rialzo su alcuni gruppi varietali, come lunghi B e Carnaroli. Su altre sembra che la quotazione massima proposta non rappresenti la realtà di quanto la domanda sia disposta a spendere, come nel caso dei lunghi A generici. Ci viene comunicato dagli operatori, infatti,  Carnaroli classico a 145/150 €/q, similari da 125 a 140 €/q lordi in base alla varietà. Riguardo ai lunghi B si parla di una possibile quotazione nominale a 50 €/q netti e sembrano sempre più vicini i 55 €/q lordi.

RISERIE IN DIFFICOLTÀ

Al contrario, i lunghi A di pregio non sembrano vendibili agli 85 €/q a listino proposti a Milano. Inoltre, gli 80 €/q lordi per i generici appaiono fattibili per poche varietà del gruppo. Il fatto che vi siano queste quotazioni, unitamente alla presenza del solo bollettino di Milano, tutto con voci massime sul mercato, esemplifica che le riserie a questi prezzi sono in difficoltà. Il capoluogo lombardo è la sede in cui si commercializza meno risone ma più riso bianco. Spingere al massimo quel listino significa cercare di dare un segnale al mercato del bianco più che all’offerta.

Quest’ultima in questo momento percepisce la possibilità di ulteriori rialzi e continua a voler preservare la merce, in sala di contrattazione le vendite concluse sono pochissime. Ad oggi non è ancora certo il dato sulla disponibilità, sicuramente molto deficitario, per questo non è ancora chiaro fino a dove ci si possa spingere nel trattenere il risone, quando lo conosceremo i compratori sapranno come muoversi negli acquisti e questo potrebbe avere effetti importanti sui prezzi, ancora non prevedibili.

COME MUOVERSI?

Per questo alle cifre attuali, che, abbiamo accertato con più di un produttore nelle nostre interviste, essere capaci di coprire la crescita nei costi vissuta negli ultimi mesi, pensare di vendere parte della merce potrebbe essere una buona strategia, non essendo certo cosa accadrà in futuro.

Il discorso, chiaramente non può valere per chi abbia subito in modo importante la siccità, che si auspica a ragion veduta di poter ottenere un prezzo migliore soprattutto nelle varietà da interno. Varietà più coltivate nelle zone colpite da questa calamità e più difficili da trovare all’estero.

Anche per le varietà lungo B in questo momento attendere potrebbe essere la scelta migliore, si parla di una loro crescita a listino ormai da alcune sedute. Il prezzo attuale è sicuramente deficitario, soprattutto se paragonato alle altre voci. Per questo comparto, in ogni caso, non possiamo attenderci una crescita importante, essendo un risone molto disponibile sia sul mercato interno sia a livello internazionale, ancor di più dopo il decadimento definitivo dei dazi. Autore: Ezio Bosso.

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