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FAO: LIEVISSIMO AUMENTO DELLA PRODUZIONE

da | 8 Mag 2016 | Internazionale

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2000px-FAO_logo.svgLe previsioni della FAO per la produzione cerealicola mondiale nel 2016 è di circa 2,526 milioni di tonnellate, una produzione praticamente invariate dal 2015 e leggermente al di sopra del volume previsto nel mese di aprile. La produzione mondiale di riso nel 2016 rimane ferma a 495 milioni di tonnellate, e  punta ad ottenere un modesto recupero dell’1 per cento a partire dal 2015. In effetti, anche se El Niño è previsto per venire a termine nei prossimi mesi, in coincidenza con la maggior parte della semina nell’emisfero settentrionale, l’anomalia meteorologica ha già causato danni a sud e lungo l’equatore dove la stagione è più avanzata. L’utilizzo mondiale di cereali nel 2016/17 si prevede intorno a 2.549 milioni di tonnellate, in crescita marginalmente dal mese scorso e solo il 1,1 per cento (27 milioni di tonnellate), al di sopra della stima per il 2015/16. L’utilizzo mondiale di riso punta ad  un aumento del 1,5 per cento nel 2016/17, e dovrebbe raggiungere i 503 milioni di tonnellate, con un uso alimentare in crescita del 1,3 per cento, sufficiente a mantenere stabile l’assuzione globale pro capite annuale.
Sulla base delle previsioni attuali per la produzione nel 2016 e l’utilizzo nel 2016/17, le scorte mondiali di cereali dovrebbero scendere a circa 615 milioni di tonnellate entro la chiusura della campagna 2017, in calo del 3,3 per cento (21 milioni di tonnellate) rispetto al livello previsto nel 2016. 
La previsione per il commercio mondiale di cereali nel 2016/17 è aumentata di 2 milioni di tonnellate rispetto al mese scorso, e raggiunge i 367 milioni di tonnellate, guidata da revisioni al rialzo per i volumi di grano e mais. Il commercio mondiale di riso nel calendario 2017 in via previsionale è indicato nell’ordine di 44 milioni di tonnellate, in leggero calo rispetto alle previsioni del mese scorso, pari al 2 per cento in meno rispetto alla stima attuale per il 2016. La contrazione è conseguenza dell’aspettativa di un aumento dei raccolti asiatici per il 2016; questo rischia di frenare le importazioni nella regione, in concomitanza con un diminuzione delle disponibilità di esportazione nei principali Paesi di origine. (08.05.2016)

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