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ANCHE BRUXELLES AMMETTE IL BOOM DELL’IMPORT

da | 24 Apr 2016 | Internazionale

riso

daghetta22L’incremento delle importazioni di riso in Europa è sempre più preoccupante. A riconoscerlo ora è la stessa Direzione Generale agricoltura Ue, che nel corso di una riunione del Gruppo di Dialogo Civile Riso, tenutasi a Bruxelles nei giorni scorsi, ha modificato il bilancio di collocamento, aumentando di 90mila tonnellate il livello delle importazioni, già date in crescita di 60mila tonn. e che lo scorso hanno avevano toccato il record di un milione e duecentomila tonnellate. «Anche l’Unione Europea non può più negare che la concessione fatta nel 2008 ai Paesi meno abbienti di esportare prodotti a dazio zero sta avendo serie ripercussioni sui risicoltori italiani e di tutto il vecchio continente» ha affermato Giovanni Daghetta (foto piccola), presidente di Cia Lombardia, che ha partecipato all’incontro di Bruxelles in qualità di responsabile nazionale Cia del settore Riso. «E’ dunque necessario intervenire con celerità per ripristinare i dazi doganali e bloccare le importazioni di riso lavorato da questi paesi».  Richiesta, ribadita solo qualche settimana fa dal Ministero dell’Agricoltura e l’Ente Risi, che assieme ai rappresentanti della filiera, hanno presentato al Comitato di Gestione Ue dell’Ocm unica un documento per chiedere di attivare urgenti misure per limitare le importazioni “selvagge” di riso e consentire al settore risicolo di riequilibrare la produzione interna in funzione delle reali esigenze del mercato.

Nel corso dell’incontro del Gruppo di Dialogo Civile Riso è anche emerso che l’export è in calo di circa 30000 tonnellate. Di conseguenza la Direzione Generale Agricoltura non ha potuto fare altro che aumentare le scorte di fine campagna portandole a 624.000 tonnellate. «Una scelta obbligata, che rischia tuttavia di appesantire in anticipo la prossima campagna di commercializzazione – ha commentato Daghetta, che ha anche espresso preoccupazione riguardo alla situazione dei prezzi – . In Italia le quotazioni di mercato del lungo A da parboiled e del gruppo Baldo sono già ai minimi storici. Nonostante i prezzi stracciati si registrano evidenti difficoltà a collocare il prodotto sul mercato ed il prevedibile aumento delle superfici investite a tondo ed a varietà da mercato interno ci fanno temere il peggio per la prossima campagna».  La Commissione dal canto suo ha affermato che continuerà a monitorare la situazione generale del comparto.  I produttori e i trasformatori della filiera alla fine dell’incontro, pur apprezzando le aperture che forse per la prima volta si registrano da Bruxelles, hanno ribadito unanimi la richiesta di intervenire con celerità soprattutto sul fronte del’import dai paesi meno sviluppati (EBA). (22.04.2016)

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