Dal 2015 siamo ritornati a parlare della revisione dei mezzi agricoli. Questo potrebbe contribuire all’aggiornamento del parco macchine e all’aumento della sicurezza operativa. Eppure non parte perché manca ancora il Decreto attuativo. Il mondo politico negli ultimi dieci anni ha preferito rimandare più volte le scadenze, piuttosto che mettere in atto un decreto.
PROROGA PER LE MACCHINE DA REVISIONARE
Nel 2025, è arrivata l’ennesima proroga per le macchine da revisionare. A febbraio è pubblicato il testo definitivo di legge n. 15 del 21 febbraio 2025. Si tratta della conversione in legge con modifiche del decreto mille proroghe (DL n.202 del 27 dicembre 2024). Qui, all’articolo 19, comma 1-terstabilisce ci sono i nuovi termini per la revisione periodica dei macchinari agricoli immatricolati in anni diversi.
CAMBIARE LE DATE PER NON CAMBIARE NIENTE
La legge appena pubblicata sposta di un anno i termini per la revisione dal Decreto Milleproroghe 2021 (DL n.228 del 30 dicembre 2021, convertito con modifiche leggi dalla n. 15 del 25 febbraio 2022). Le scadenze del DL n.228 del 2021 sono già modificate con una proroga tramite il DL n.215 del 30 dicembre 2023, convertito con modifica legge n. 18 del 23 febbraio 2024.
Prima delle proroghe, il Decreto interministeriale del Ministro dei trasporti e del Ministro dell’agricoltura del 20 maggio 2015 prevedeva la seguente deadline.
• 30 giugno 2021 per le macchine agricole immatricolate entro il 31 dicembre 1983;
• 30 giugno 2022 per le macchine immatricolate dal primo gennaio 1984 al 31 dicembre 1995;
• 30 giugno 2023 per le macchine immatricolate dal primo gennaio 1996 al 31 dicembre 2018;
- revisione al quinto anno successivo alla fine del mese di prima immatricolazione per le macchine immatricolate dopo il primo gennaio 2019.
Il DL n. 228 del 2021 ha modificato questo punto, la revisione viene fissata al quinto anno per le unità immatricolate dopo primo gennaio 2020.
LA REVISIONE IN UN MONDO IDEALE
Se tutto fosse andato come stabilito nel 2015, i macchinari agricoli più vecchi in circolazione sarebbero stati revisionati. Inoltre, gli stessi sarebbero in grado di garantire un livello di sicurezza adeguato agli operatori.
In realtà non è così, perché in agricoltura si registrano 120 decessi in media all’anno. I decessi legati anche alla mancanza o all’usura dei sistemi di sicurezza sui mezzi agricoli.
Se un agricoltore volesse revisionare di propria spontanea volontà il proprio mezzo agricolo non potrebbe farlo.
Per come stanno le cose oggi. In assenza del Decreto attuativo, non sappiamo chi siano i responsabili dei controlli, le inerenti procedure di revisione e i requisiti richiesti per la me a norma.
INTERROGAZIONE PARLAMENTARE IN CORSO
Dall’insediamento del governo a oggi, non si è ancora occupato del Decreto attuativo relativo alla revisione.
In occasione del GF Agricoltura del settembre 2024, il ministro Lollobrigida ha dichiarato quanto segue: “chiederemo di parlare della revisione in mniera approfondita al ministero dei trasporti, che è il ministro competente, in modo tale di poter avere una strategiae una tempistica”.
Purtroppo dopo questa rivelazione tutto è stato messo a tacere, sorge il dubbio che per l’ennesima volta la revisione sia finita nel dimenticatoio.
I continui rinvii dell’entrata in vigore della revisione non solo rappresenta un problema per la sicurezza degli operatori agricoli, ma espone anche il nostro paese al rischio di una possibile procedura d’infrazione comunitaria, in quanto la direttiva 2014/45/CE prescrive la revisione obbligatoria per i trattori con velocità superiore a 40 chilometri orari.
A febbraio 2025 nuova proroga per le macchine da revisionare, ma sono ancora molti gli aspetti da chiarire.
REVISIONE DEI MEZZI AGRICOLI
Il Ministero dei trasporti, non ha ancora fornito risposte inerenti alla questione.
Nonostante ci fosse la volontà politica, è impossibile che il Mit riesca a preparare il decreto e che le officine riescano ad attrezzarsi per adempiere ai controll entro fine 2025. Un’ulteriore proroga delle scadenze sarà inevitabile.Federacma da anni si batte perché av- venga l’avvio della revisione e inoltre si è chiesto di poter valutare la situazio-ne attuale.
IL DECRETO ATTUATIVO
Questo decreto dovrebbe definire in modo chiaro modalità, tempistiche e competenze per la revisione, consen- tendo di poter avviare la formazione dei tecnici, l’adeguamento delle officine e l’organizzazione dei centri di revisione. Sono processi lunghi a cominciare dalla preparazione dei tecnici incaricati delle verifiche sulle macchine per conto della Motorizzazione e degli operatori Inail incaricati della messa a norma.
I concessionari potrebbero gestire molte delle verifiche dei mezzi agricoli, in quanto hanno in parte competenze per certificare la messa a norma dei mezzi, accelerando i tempi e semplificando le procedure.
L’adeguamento delle officine e delle strutture di controllo richiede tempo, serviranno almeno due o tre anni per completare la formazione del personale nelle officine, adattare i locali, predi-sporre le aree destinate alle prove tecniche richieste dalla Motorizzazione.
Tenendo conto di questi aspetti e del fatto che almeno 400-500 officine vorranno offrire il servizio, è indispensabile che il ministro competente faccia un piano realistico d’implementazione della revisione. Autore: Confagricoltura Vercelli.
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