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LA RETE IRRIGUA CI HA SALVATI

rete irrigua

Stiamo vivendo la parte terminale di un evento alluvionale imponente. L’evento non ha precedenti per collocazione temporale, intensità e estensione specifica.

RETE IRRIGUA DETERMINANTE

L’evento è stato mitigato anche grazie al reticolo irriguo asservito alle attività agricole. Il fenomeno ha avuto una magnitudo ed un impatto territoriale superiore a quanto previsto dalla modellistica con picchi di precipitazione attestati in molte stazioni di misura nell’intorno dei 600 mm in 36 ore, in un ampio areale compreso tra il Gran Paradiso e il Sempione.

LE NEVICATE CI HANNO SALVATO

Per fortuna si sono avute copiose nevicate in quota. Queste ultime hanno contribuito a limitare gli afflussi fluviali: in assenza di precipitazioni nevose avremmo superato i massimi storici autunnali!

Nelle prime 30 ore le precipitazioni si sono concentrate sulla fascia pedemontana e sulle prime Alpi centro occidentali mentre da ieri le precipitazioni intense interessano anche la pianura e la fascia appenninica.
Le criticità hanno interessato l’intero territorio provinciale con le esondazioni del Sesia, del Po e del Ticino oltre che di numerosi rii minori nella fascia collinare con danni nell’alto Oltrepò. Po, Sesia e Ticino hanno vissuto momenti di estrema criticità, quasi paragonabili alle passate grandi alluvioni.

OPERAZIONI CULTURALI DA POSTICIPARE

Il comparto agricolo, già provato dalle piogge del 2024, si trova ora a fare i conti con reiterati fenomeni temporaleschi, un vento incessante per oltre 36 ore e diffusi allagamenti. Confidiamo che, almeno questa volta, le Istituzioni competenti riconoscano l’eccezionalità dell’evento, non come accaduto per le piogge del 2024 che, nonostante sia stata l’annata più piovosa degli ultimi 70 anni, per alcuni burocrati il fatto non ha costituito anomalia e perturbazione tale da condizionare o ritardare le operazioni colturali.

DANNI DA ACCERTARE

I danni di questo evento andranno accertati nei prossimi giorni, visto anche il rischio di ripetersi di eventi anche se di minore intensità. Allo stato fornire stime e previsioni costituisce un azzardo. Confagricoltura Pavia sta monitorando la situazione e supportando le Imprese associate e l’intero comparto.

Attualmente la piena sta interessando il Po con picchi non lontani dai massimi storici. Se avessero già iniziato le piantumazioni proposte da AIPO con fondi PNRR nei comuni oltrepadani, avremmo un cantiere devastato dall’onda di piena e 14 milioni di euro in viaggio verso il mare Adriatico! Speriamo che questo evento faccia riflettere rispetto a uno spreco, evento denunciato da tempo da Confagricoltura Pavia.

Il Lago Maggiore è in piena fase esondativa con altezze che si attesteranno sui 2,30 m sullo zero di Sesto Calende nella fase di massima espansione.

QUOTA MASSIMA INVASO A 1,50

Nel corso del tavolo regionale per la risorsa idrica di martedì scorso, a cui Confagricoltura Pavia ha partecipato in rappresentanza di Confagricoltura Lombardia, la regolatrice del Lago Maggiore ha proposto di richiedere l’autorizzazione ad una quota massima di invaso a 1,50 m. Proprio ora che si ha un afflusso straordinario è il momento di sperimentare in modo duraturo 1,50. In questa newsletter vi è specifico articolo sul Tavolo Regionale.

FREQUENZA DI EVENTI ESTREMI

L’eccezionale variabilità climatica ha insegnato come ormai si sia in presenza di eventi estremi a brevissima distanza:

Alluvione 2020; Siccità 2022; Eventi grandigeni 2023; Piovosità 2024; Alluvione 2025.

Questa estrema volatilità climatica, caratterizzata da eventi siccitosi e alluvionali che si pongono agli estremi delle traiettorie fino ad ora note, ci deve portare ad analizzare ogni possibilità di mitigazione degli estremi e, in attesa dei grandi invasi (per cui serviranno decenni) occorre massimizzare ogni possibilità di accumulo sia negli invasi lacuali che nella falda.

Proprio per questo Confagricoltura Pavia condivide la proposta del Regolatore del Lago Maggiore di avviare, con ogni celerità la sperimentazione a 1,50 sempre garantendo sicurezza ed efficienza del sistema.

ANDAMENTO DELLA FALDA

L’andamento della falda è invece ancora in fase calante come mai accaduto prima. Sicuramente, almeno in Lomellina, ha contribuito a questo fattore negativo la tardiva riattivazione dei canali e la mancata costituzione degli invasi.

Governare la falda, al pari di immagazzinare risorsa in laghi e serbatoi diventa essenziale. Purtroppo, soprattutto con riferimento alla falda, le inerzie sistemiche non sono state smosse dall’esperienze negativa del 2022 e da quanto rilevato, rispetto alla capacità di accumulo, nella scorsa primavera.

Per convivere con gli eventi estremi che sempre più travolgono il comparto agricolo occorre dotarsi di attrezzi nuovi, di capacità di lettura degli eventi e, soprattutto, di tanto buon senso.

RISERVE NEVOSE

L’analisi delle riserve nevose delle 4 stazioni nivometriche posizionate nell’intorno del Monte Rosa evidenzia la presenza di un accumulo in forte ripresa. Ciò nonostante l’eccezionalità dell’evento – che sta innescando una forte e pericolosa attività valanghiva – gli accumuli effettivi non sono straordinari ma solo nella parte alta della media ventennale.

 

LAGO MAGGIORE

Il lago Maggiore ha un livello idrometrico pari a circa 230 cm sullo zero di riferimento. Si tratta di valore in aumento rispetto negli ultimi 15 giorni condizionato dall’evento alluvionale in corso. Riportiamo i consueti grafici acquisiti dal sito laghi.net.

rete irrigua

Dato in cm del livello idrometrico a Sesto Calende negli ultimi tre anni al 18 aprile.

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FALDA IN CALO

La falda freatica è ancora in fase di calo con un andamento tendenziale peggiore rispetto agli anni precedenti pur se ancora di qualche cm sopra il minimo del 2022.

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Prosegue la stima del volume accumulato nella falda freatica dell’areale risicolo Vercellese, Novarese e Lomellino sia con grafico pluriennale che con informazioni tabellari.

rete irrigua

Nota sull’uso delle informazioni:

Si tratta di un modello sperimentale realizzato per affinare la conoscenza del comportamento della falda. Poi, si ribadiscono le modalità di lettura dei dati già indicate nelle precedenti analisi. Nelle ultime settimane si stimano i volumi accumulati in falda così come dettagliato di seguito: Si riporta l’andamento pluviometrico degli ultimi sei mesi (novembre – aprile) dell’ultimo quadriennio a Sartirana Lomellina.

SCALA DI ALLARME

La situazione complessiva è in ulteriore leggero miglioramento.

L’accumulo nevoso in buona ripresa porta ad utilizzare un valore pari a 2 su 5 della scala di allarme. Il Lago Maggiore ha un importante riempimento: l’indicatore è ridotto a 2 su 5 nonostante ridotto riempimento dei bacini idroelettrici. In riferimento alla falda si ha un comportamento tendenziale peggiore rispetto agli altri anni per la ritardata riattivazione di parti di rete irrigua. L’indicatore che si ritiene più plausibile è 3 su 5 confermando la precedente analisi.

Questo porta ad aggravare l’indicatore complessivo della scala di allarme irrigua portandolo a 7 su un massimo di 15. E’ un dato in ulteriore leggero miglioramento rispetto alla precedente analisi. Autore: Alberto Lasagna, Confagricoltura Pavia

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