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«RESE NON ESALTANTI PER I RISI DA INTERNO»

da | 14 Ott 2016 | NEWS

coldiretti_bandieraMietittrebbie in ritardo e risi da interno in tensione: Wilma Pirola (foto grande), presidente della Coldiretti di Pavia, analizza il raccolto in corso e anche la situazione dei mercati. I prezzi dei risi da interno, dice in quest’intervista esclusiva, potrebbero risalire, perché le rese di queste varietà non sono esaltanti.

1) Presidente Pirola, siamo in pieno raccolto, quali segnali arrivano dalle mietitrebbie della Coldiretti di Pavia ?
Nella nostra provincia il taglio è arrivato a un buon punto: le mietitrebbie andranno avanti fino alla fine del mese. La situazione è diversa da zona a zona, ma per ora in generale possiamo dire che i primi tagli, quelli dei risi seminati nella prima decade di aprile, sembravano avere rese migliori. Il prodotto raccolto adesso, invece, sembra ancora un po’ in ritardo nella maturazione e deve rimanere molto in essiccatoio. Inoltre, anche se il meteo è stato clemente, il caldo ha fatto sì che il brusone prendesse piede: molti ci hanno segnalato problemi di crodo.

2) L’Ente risi ha appena pubblicato il sondaggio sulle varietà più seminate: quali varietà, in base anche ai rendimenti e alla qualità che si sta riscontrando durante il raccolto, guideranno il mercato ?
Al momento i risi da interno sono molto deboli come prezzi, ma di solito succede sempre a inizio raccolto per poi riprendersi durante l’annata agraria. Questi valori potrebbero risalire anche in virtù delle rese basse che si stanno riscontrando, che potrebbero andare a compensare la maggior estensione di prodotto che si è registrata quest’anno. Le altre varietà, come i Tondi e gli Indica, invece, al momento sono più o meno sugli stessi livelli dell’anno scorso.

3) Perché queste insistenti voci di ribassi dei prezzi delle varietà da interno?
Come dicevo dai primi dati di semina raccolti dall’Ente Risi, scontando anche i prezzi molto remunerativi dell’anno scorso, si preannunciava un aumento vertiginoso dei risi da interno, ma la situazione potrebbe essere almeno in parte bilanciata dalle rese che non sembrano dare un risultato così esaltante.

4) Esiste un problema di disponibilità dei magazzini in Lomellina?
In Lomellina capita abbastanza frequentemente che i magazzini non siano congrui al perticato aziendale. E quindi a volte, soprattutto a inizio campagna, gli agricoltori si trovano a dover vendere alcuni quantitativi per far spazio in azienda.

5) Come sta andando il raccolto del Giglio?
Siamo alle prime battute, quindi è un po’ presto per avere stime precise. In linea di principio possiamo dire, avendo visto i primi campioni e avendo contattato gli agricoltori, che si preannuncia un buon raccolto.

6) L’accordo commerciale con Gallo potrebbe riguardare anche altri risi?
Riso Gallo, una delle più antiche aziende risiere d’Europa e leader nel mercato del riso nel nostro Paese, ha dimostrato di condividere il progetto di Coldiretti per la valorizzazione del riso italiano. L’anno scorso abbiamo sottoscritto un importante accordo di filiera per la fornitura di Arborio e Carnaroli, accordo triennale che prevede la regolarità negli approvvigionamenti e l’applicazione di ammortizzatori volti a dare maggiore stabilità ai prezzi del risone attenuando le oscillazioni di prezzo che si registrano periodicamente nelle quotazioni della materia prima. Poi abbiamo siglato l’accordo per il Giglio, che i consumatori potranno trovare in vendita con il nome di “Riso Gallo Aroma” e che sarà utile per sostenere un mercato rilevante per la nostra economia e per garantire gusto e sicurezza in tavola. Intese come queste rappresentano una sfida per il futuro, anche perché la stabilità dei prezzi è necessaria alla risicoltura italiana per essere competitiva sui mercati stranieri, non abituati alla volatilità delle quotazioni di questo settore.

7) Quali strumenti mettete a disposizione degli iscritti a Coldiretti per non svendere il riso?
Per accompagnare gli agricoltori verso una definizione sempre più imprenditoriale del loro ruolo è necessario anche fornire loro i mezzi e la sicurezza economica per poter lavorare con maggiore serenità. Per questo c’è CrediAgri Italia, un ente di garanzia fidi e assistenza e consulenza tecnico-finanziaria in agricoltura che si occupa in modo specialistico, con una rete di risorse professionali dedicate e altamente qualificate, di Credito Agrario e Finanza d’Impresa a vantaggio delle imprese agricole per favorirne l’accesso al credito ordinario e agevolato. I servizi di Coldiretti e CreditAgri Italia sono a favore anche delle imprese risicole e di tutte le aziende che si possono trovare a dover superare un momento di mancanza di liquidità o che hanno la volontà di fare un investimento.

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