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RACCOLTO IN LIEVE RITARDO

da | 18 Set 2016 | Tecnica

luigimarianiIl raccolto si avvicina e le condizioni meteorologiche che ci lasciamo alle spalle sono  tipicamente estive, con temperature nella norma, piovosità discreta e escursione termica più contenuta nella seconda metà del mese. Alcuni fattori hanno tuttavia provocato un ritardo nella maturazione del riso. Vediamo come e perché con l’aiuto di dati e tabelle.

La carta circolatoria media del mese riferita al livello di pressione di 850 hPa (circa 1500 m di quota – figura 1) mostra il vicino Atlantico interessato verso sud dal nucleo principale dell’Anticiclone delle Azzorre (lettera A in basso a destra) e più a Nord dal ciclone d’Islanda (lettera B in alto a destra).

fig1

Tali due strutture danno luogo a un regime di veloci correnti atlantiche con traiettoria Isole britanniche – mare del Nord – Scandinavia. Un promontorio dell’Anticiclone delle Azzorre si espande dall’Atlantico verso l’area danubiana interessando più direttamente le nostre regioni centro-settentrionali. Come ci mostra la figura 2, la struttura media prima descritta appare pienamente nella norma sul centro del Mediterraneo (area colorata in bianco, verde chiaro o azzurro) mentre una lieve anomalia positiva (colore giallo) si riscontra sul centro Europa e sui settori alpini e prealpini.

fig2

Tali carte ci mostrano che il mese d’agosto 2016 si è contraddistinto per il prevalere di condizioni estive, con fasi di tempo anticiclonico intervallate dal transito di 6 perturbazioni che in 4 casi (transiti dell’1, 5, 10 e 29 agosto) hanno manifestato un comportamento omogeneo con cedimento dell’anticiclone sull’Arco alpino seguito dal transito di una saccatura sul settentrione che isola sulla Valpadana un minimo depressionario il quale assume poi una traiettoria verso sudest portandosi verso le regioni centro-meridionali.

I dati nelle tabelle 1 e 2 indicano che le temperature massime e minime sono state pienamente nella norma  e che la piovosità è stata lievemente inferiore alla norma al centro-nord, anche se il carattere temporalesco assunto dalle piogge si è tradotto in una sensibile variabilità spaziale delle stesse.

tab1

tab2-3

Riflessi sulla campagna risicola

Dagli andamenti termici illustrati in figura 3 per le quattro stazioni aeroportuali di riferimento di Torino, Milano, Novara e Verona si nota che in coincidenza con il transito delle perturbazioni non si sono mai registrati cali sensibili delle temperature, le quali non hanno pertanto mai raggiunto valori critici per la coltura del riso. Sempre dalla figura 3 si noti anche che l’escursione termica della seconda metà del mese (differenza fra le temperature massime – fascio di linee più in alto – e le temperature minime – fascio di linee più in basso) è stata più ridotta rispetto a quella della prima metà del mese, il che non è favorevole ai processi di traslocazione degli elaborati della fotosintesi dalle foglie agli organi di accumulo.

fig3

Le temperature più basse rispetto a quelle del 2015 si sono tradotte in un ritardo nello sviluppo della coltura stimabile in 7-10 giorni rispetto allo scorso anno. Infatti nel 2015, annata caratterizzata da un certo anticipo vegetativo, la raccolta era iniziata in alcuni appezzamenti caratterizzati da particolare precocità già negli ultimi giorni di agosto o nei primissimi di settembre. Per il 2016, a parte situazioni episodiche ed in qualche modo eccezionali, sembra corretto prevedere che la raccolta inizierà nella seconda decade di settembre per entrare nel vivo nella terza decade.

Lo stato fitosanitario delle coltivazioni è generalmente discreto, nonostante si siano verificate condizioni predisponenti per lo sviluppo di infezioni di Pyricularia, in particolare a cavallo del 20 agosto (condizioni segnalate dettagliatamente, almeno per l’areale lombardo, dai bollettini emessi da ERSAF). Al momento tuttavia le manifestazioni di “mal del collo” appaiono sporadiche e relativamente modeste, segno questo del corretto posizionamento nel tempo e del buon funzionamento dei trattamenti fungicidi.

Per quanto riguarda il rapporto fra condizioni meteorologiche e problemi di qualità delle cariossidi (cariossidi gessate o con microfessure) la letteratura scientifica indica come fattore predisponente il verificarsi di temperature medie giornaliere superiori ai 26°C nelle prime fasi di riempimento della granella. Da questo punto di vista l’agosto 2016 è apparso assai meno favorevole a tali problemi rispetto al 2015. Più in particolare come si evince dalla tabella 3 nelle quattro stazioni aeroportuali di riferimento il 2016 ha fatto registrare in media 2 giorni con temperature superiori alla soglia di 26°C contro i 9 giorni del 2015 (anno caratterizzato da temperature al di sopra della norma specie a inizio mese), gli 0,5 giorni del 2014 (anno con un’estate particolarmente fresca e piovosa) e i 7 giorni del 2013. Si tenga in ogni caso conto che le considerazioni qui espresse sono del tutto generali perché vi sono aspetti varietali e nutrizionali che agiscono in modo rilevante sui problemi di qualità delle cariossidi. Autore: Luigi Mariani, Museo Lombardo di Storia dell’Agricoltura e Università degli Studi di Milano, Disaa. In collaborazione con Flavio Barozzi.

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