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PORTALE IN TILT, SCATTA UN’ALTRA PROROGA

da | 26 Set 2017 | Norme e tributi

Anticipi

Nuova miniproroga per i termini entro cui i contribuenti sono tenuti alla comunicazione all’Agenzia delle Entrate dei dati di tutte le fatture emesse e ricevute nei primi due trimestri del 2017: la nuova scadenza viene fissata al 5 ottobre, come precisato da un comunicato di AgEntrate emesso nella serata del 25 settembre. Il nuovo slittamento di termini (inizialmente previsto al 31 maggio ed al 31 luglio rispettivamente per un duplice invio dei dati delle fatture diviso per singolo trimestre, poi portato al 31 luglio per un unico invio dei dati dei due semestri aggregati, in seguito slittato al 18 settembre, poi prorogato al 28 settembre, ed ora al 5 ottobre) si è reso necessario in seguito ai gravissimi malfunzionamenti del portale “Fatture e Corrispettivi” messo a disposizione da Agenzia Entrate, che ha sempre destato le preoccupazioni e le proteste dei contribuenti e dei consulenti per la complessità della procedura (bisogna compilare un apposito file in formato xml per ogni posizione anagrafica di ciascun cliente o fornitore, inserendo molti più dati di quelli che erano richiesti dal vecchio “spesometro”) e per la lentezza nell’operatività.

Il portale “Fatture e Corrispettivi”, che già da qualche giorno presentava problemi di “intasamento”, è andato completamente in tilt nel pomeriggio del 22 settembre e dovrebbe tornare solo parzialmente operativo nella giornata del 26 settembre. A causare il blocco, oltre ai problemi di operatività, è stata la scoperta che il sistema non garantiva la riservatezza dei dati, per cui chiunque accedesse al portale, digitando il codice fiscale di un qualsiasi contribuente poteva vederne le operazioni attive o passive soggette ad IVA. Da qui la necessità di un lunghissimo intervento di “manutenzione” da parte di Sogei, la ditta informatica che gestisce i software di Agenzia Entrate, che rende di fatto impossibile il rispetto della scadenza del 28 settembre. La “miniproroga” potrebbe tuttavia rivelarsi insufficiente, data la gravità dei malfunzionamenti riscontrati sui sistemi informatici del fisco, tanto che nel comunicato di Agenzia Entrate si specifica che “gli uffici dell’Agenzia, ove riscontrino obiettive difficoltà per i contribuenti, valuteranno la possibilità di non applicare le sanzioni per meri errori materiali e/o nel caso in cui l’adempimento sia stato effettuato dopo il 5 ottobre, ma entro i 15 giorni dall’originaria scadenza”.

Nel quadro di incertezza generatosi in queste ore restano le proteste dei consulenti fiscali  e dei cittadini (con il passaggio dal vecchio “elenco clienti/fornitori”, già tanto criticato per la sua sostanzile inutilità nel contrasto all’evasione fiscale, all’attuale sistema di invio delle liquidazioni trimestrali e dei dati semestrali delle fatture emesse/ricevute il carico di lavoro è quadruplicato, con conseguente aumento dei costi per i contribuenti) e la conferma dell’ennesima “debacle” dei sistemi informatici attraverso cui la pubblica amministrazione intende obbligare gli utenti ad interfacciarsi. Un quadro preoccupante in cui inizia a circolare l’ipotesi che nella prossima legge di bilancio sia resa obbligatoria per tutti l’emissione della fattura elettronica, oggi riservata (pur con molti problemi) ai contribuenti che forniscono la pubblica amministrazione o enti ad essa collegati (come, ad esempio, il GSE a cui gli agricoltori che producono energia devono indirizzare le loro fatture in formato elettronico).

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