In Turchia dovrebbero riprendere le importazioni: le indicazioni del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti prevedono una ripresa degli acquisti dall’estero con un incremento del 4% nella campagna in corso. La Turchia resta sempre uno dei principali mercati per il riso italiano, sebbene al 2 febbraio 2016 i dati sull’export indicano una secca diminuzione. Le vendite italiane sono passate da 32.200 tonnellate della campagna 2014/2015 alle 14.866 dell’annata in corso. I quantitativi indicati da Usda (tabella in basso) incrementano le previsioni di import a 330 mila tonnellate, contro le 317 mila della precedente campagna. Secondo le informazioni del Turkey Grain Board (Consiglio granario turco) da settembre a novembre 2015 sono state importate 44,665 tonnellate di riso, di cui 35,980 dagli Stati Uniti. Il raccolto di riso turco 2015 si è concluso a novembre, ed ha raggiunto quota 746 mila tonnellate (risone), in aumento rispetto alle 687 mila tonnellate dell’anno scorso. La produzione lavorata dovrebbe raggiungere le 500 mila tonnellate, in crescita rispetto alle 460 mila dell’anno precedente. Anche i consumi e le esportazioni crescono, passando rispettivamente da 770 mila a 780 mila tonnellate, e da 25 a 50 mila tonnellate. I prezzi medi dell’approvvigionamento interno di Stato a gennaio si aggirano intorno a 480 euro la tonnellate, anche se il Consiglio non è riuscito ad acquistare più di 1700 tonnellate di riso perchè gli agricoltori preferiscono vendere al settore privato. A gennaio alla Borsa merci di Edirne, secondo l’Usda, la varietà Osmancik ha registrato un prezzo di 471 euro la tonnellata, mentre il Baldo di 655 euro la tonnellata.
NON SI CAMBIA PIU’ IL TRATTORE
Le immatricolazioni di trattori – elaborate da FederUnacoma – indicano un calo per le trattrici del 15,6% rispetto allo scorso anno