Quando la quantit non competitiva, a farla da padrone la qualit . Cos, il riso di Vercelli sfida quello asiatico puntando sulla valorizzazione delle sue variet tipiche. Nel 2006 la produzione mondiale di riso ammontata a 636 milioni di tonnellate, di cui il 90% in Asia e il restante 10% suddiviso tra America del Sud, Africa, America del Nord e America centrale, ed in ultimo, con un solo 1%, in Europa ed in Oceania. Visto che non pu competere sulla quantit , il riso vercellese ha scelto di coniugare l’attivit di tutela con il recupero delle tradizioni gastronomiche e culturali. Alcune variet di riso italiano sono diventate storiche, come Sant’Andrea, Loto, Gladio, Carnaroli, Balilla, Baldo e Arborio, che potranno fregiarsi dell’indicazione Dop "Riso di Baraggia Biellese e Vercellese". Tale denominazione designa con esclusivit il prodotto risiero ottenuto in zone determinate ( l’area situata nel nord-est del Piemonte e comprendente 28 comuni delle province di Biella e di Vercelli) e prevede la corrispondenza a requisiti obbligatori. Tra i parametri di riconoscimento dei chicchi, ci sono ad esempio il colore del pericarpo, la lunghezza e la larghezza, la forma, il dente, la perla o striscia, cio quell’area circoscritta del granello, omogeneamente opaca, caratteristica della variet . Altre indicazioni d’ordine biometrico e caratteristiche fisico-chimiche, che identificano e definiscono le specifiche variet di riso, riguardano poi la consistenza, la collosit (parametro qualitativo che dipende dall’amido che i chicchi cedono durante la cottura), la cristallinit e il peso specifico.