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INDICA IN PICCHIATA

da | 10 Nov 2016 | Internazionale

innovazione
2000px-FAO_logo.svgL’indice dei prezzi mensile della Fao (2002-04 = 100) perde altri 3,9 punti (2 per cento) nel mese di ottobre 2016 ed arriva ad una media di 186 punti. I prezzi all’esportazione sono calati in tutti i principali segmenti del mercato risicolo, a causa delle pressioni in vista del raccolto imminente e della domanda che continua ad essere debole. La riduzione più marcata riguarda l’Indica di qualità superiore: l’indice scende del 3 per cento mese su mese. Le dimunzioni si assestano intorno al 2 per cento sia per i risi Japonica e quelli aromatici, mentre la ridotta disponibilità di rottura ha limitato la perdita  nel segmento Indica di qualità inferiore all’1 per cento.
Le quotazioni in Thailandia nel mese di ottobre sono state pesantemente messe sotto pressione. La quotazione di riferimento, ilThai 100% B è scivolato di un ulteriore 6 per cento arrivando a 375 dollari la tonnellata, un livello su cui ha pesato il ritmo delle vendite troppo lento, il deprezzamento del Baht e i le nuove disponibilità dopo il raccolto. Nonostante alcune preoccupazioni per la qualità del riso Indica appena raccolto, le quotazioni negli Stati Uniti hanno perso terreno, conseguenza di una sostanziale mancanza di vendite se non sui mercati abituali. I prezzi all’esportazione hanno continuato ad attenuarsi anche per quanto riguarda il Pakistan e i principali fornitori sudamericani. Invece, le aspettative di vendita verso le Filippine ha sostenuto i prezzi in Vietnam, con una limitata propensione all’acquisto in India, dove un assottigliamento delle disponibilità e delle acquisizioni governative hanno sostenuto parzialmente i prezzi. Secondo l’indice Fao, i prezzi internazionali nei primi dieci mesi del 2016 si sono assestati su una soglia del 9 per cento inferiore al corrispondente periodo nel 2015, rispecchiando le quotazioni per lo più deboli delle varietà aromatiche e degli Japonica. I prezzi degli Indica hanno mostrato una maggiore consistenza, principalmente per effetto di quotazioni più stabili sui mercati tailandesi e pakistani, in particolare per le forniture delle rotture di riso.

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