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I LOMBARDI LA VOGLIONO COSÌ

da | 21 Apr 2019 | Non solo riso

Siccità

«Gli agricoltori lombardi si sono espressi chiaramente: le priorità per la prossima programmazione agricola devono essere la semplificazione burocratica e la visione di filiera, legando le misure alle esigenze attuali del settore primario».  Lo ha detto Fabio Rolfi (foto), assessore regionale lombardo all’Agricoltura, Alimentazione e Sistemi verdi. Dal 1 al 31 marzo la Regione Lombardia ha aperto per la prima volta una consultazione online rivolta alle rappresentanze del partenariato generale dell’agricoltura. L’obiettivo era quello di definire le priorità di intervento sulla programmazione del Piano di sviluppo rurale del settennato 2021-2027.

Sono giunti 525 questionari compilati. Ogni questionario era composto da 12 domande sui risultati ottenuti negli ultimi anni e sulle necessità attuali e future del mondo agricolo. Le parole più ricorrenti sono state “burocrazia” e “prodotti”. Al questionario hanno risposto 112 rappresentanti del mondo delle associazioni economiche, 159 rappresentanti delle imprese, 71 rappresentanti delle istituzioni e 183 consumatori.

«L’agricoltura è in continua evoluzione: la Regione Lombardia vuole rimanere al passo con i tempi e garantire futuro e redditività alle aziende agricole. Dalle risposte ottenute si può evincere come il settore primario sia percepito come strettamente legato alla conservazione dell’ambiente e della biodiversità. Abbiamo fatto passi da gigante sui temi della sostenibilità e della razionalizzazione delle risorse – ha aggiunto Rolfi -. Continueremo in questa direzione perché i consumatori sono sempre più attenti a queste tematiche».

«Il 2019 è l’anno della programmazione del Psr 21-27. Daremo grande attenzione dunque alla semplificazione nelle modalità di accesso ai bandi e a progetti che valorizzino sia la materia prima che il prodotto finito» conclude l’assessore. Saranno ora istituiti quattro tavoli tecnici dedicati a competitività e innovazione, tutela dell’ambiente, foreste e sviluppo delle aree rurali. Ogni tavolo sarà composto da 15 esperti, espressione dei principali referenti istituzionali e tecnici, che si riuniranno da giugno a settembre, per sviluppare le più opportune scelte strategiche. (Fonte: Regione Lombardia)

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