Ricerca Avanzata





Data inizio:

Data fine:

ETICHETTA A OROLOGERIA

da | 26 Feb 2020 | Norme e tributi

Il regolamento che prevede l’obbligo di indicare in etichetta la provenienza della materia prima dei prodotti alimentari dovrebbe scadere il 31 marzo 2020. A decorrere dal 1° aprile 2020, entrerà in vigore la nuova normativa sull’etichettatura di origine dell’UE (Regolamento esecutivo UE 775/2018): secondo questa normativa, solo in alcuni casi vi sarà l’obbligo di indicare in etichetta la provenienza della materia prima, come, per esempio, quando vi sia la possibilità di fraintenderne o confonderne la reale provenienza. Maggiore flessibilità o fattore di rischio per l’autenticità dei prodotti italiani?

«Dal primo aprile la norma italiana che obbliga ad indicare l’origine del riso perderà efficacia», spiega Roberto Carriere, direttore Airi, «e non mi risulta che l’Italia abbia avviato le previste procedure di notifica a Bruxelles per emanare una nuova normativa che preveda quest’obbligo. Ritengo tuttavia che le industrie italiane manterranno l’indicazione d’origine in etichetta su base volontaria, nell’auspicio che la materia venga presto disciplinata a livello europeo, in modo armonizzato, onde evitare che ogni Paese adotti norme diverse che costituirebbero un ostacolo alla commercializzazione del riso italiano, che rappresenta più di un terzo del riso consumato nell’Unione Europea».

Giovanni Daghetta, presidente di CIA Lombardia, illustra: «Il settore riso ha espresso , nel corso degli Stati Generali del Riso, una posizione di sostanziale adesione al sistema di etichettatura europeo. La Cia è impegnata a sostenere, da sempre, questa posizione. D’altronde una parte consistente della filiera sta elaborando il progetto di istituzione della IGP “Riso della valle del Po”, che porterebbe sicuramente alla valorizzazione delle varietà di riso italiane. L’etichettatura generica, a mio parere, non sta portando nessun valore aggiunto al Riso Italiano».

Queste le prospettive sull’etichettatura alimentare in Italia e in Europa, mentre lo scorso 27 gennaio è stato notificato alla Commissione Europea il decreto interministeriale (Sviluppo Economico, Salute, Politiche Agricole) che ha proposto un sistema di etichettatura nutrizionale alternativo al Nutriscore (il famigerato “semaforo”) ma più chiaro ed intuitivo, detto NutrInform Battery: questo sistema si basa sull’indicazione dell’apporto nutrizionale dell’alimento in relazione al fabbisogno giornaliero del consumatore, traducendo visivamente la tabella nutrizionale. Autore: Milena Zarbà

Iscriviti alla nostra Newsletter

Iscriviti alla nostra Newsletter e al servizio Whatsapp!

Informativa sulla Privacy

Informativa sulla Privacy - WhatsApp

Cliccando "Accetto le condizioni" verrà conferito il consenso al trattamento dei dati di cui all’informativa privacy ex art. 13 GDPR. *

* Campo obbligatorio