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EST SESIA: -50% DI ACQUA

da | 18 Mag 2022 | NEWS

siccità
Le abbondanti precipitazioni dell’ultima settimana sono state una manna dal cielo per tutti gli agricoltori. Tuttavia la crisi idrica potrebbe ben presto tornare. Infatti,le precipitazioni di una settimana non possono certo sopperire ad un inverno povero di nevicate. Per capire meglio la situazione abbiamo sentito il direttore del consorzio Est Sesia di Novara, Mario Fossati.

LA SITUAZIONE DELL’EST SESIA

Quali zone servite dal vostro consorzio potrebbero andare in sofferenza e quando?

«Al momento, grazie alle recenti precipitazioni che hanno temporaneamente alleviato il lungo periodo siccitoso, l’Associazione sta erogando le portate necessarie a soddisfare tutte le richieste di acqua irrigua. Visti i preoccupanti scenari meteorologici presentati dalle ARPA Piemonte e Lombardia in occasione dell’ultimo Osservatorio permanente sugli utilizzi idrici dell’Autorità distrettuale del fiume Po, che prevedono siccità fino a fine maggio, la situazione è però destinata a peggiorare rapidamente con riduzioni oltre il 50%».

 Qual è la portata ottimale del periodo e quella attuale dei canali?

«L’Associazione, al momento, sta distribuendo complessivamente circa 70 m3/s, con un aumento di circa il 30% in più rispetto alla settimana scorsa. Ciò è possibile grazie alle precipitazioni dei giorni scorsi e all’innalzamento delle temperature. Temperature che hanno determinato lo scioglimento delle riserve nevose. La portata media del periodo della rete dei Canali Cavour è superiore ai 100 m3/s, con una portata ottimale intorno ai 120-130 m3/s».

INFRASTRUTTURE NECESSARIE

Quali opere dovrebbero essere finanziate per affrontare il problema nei prossimi anni?

«L’Associazione già da anni si sta adoperando per pianificare e progettare interventi di riforma e impermeabilizzazione di tratti di canale della propria rete.  L’obiettivo è aumentarne la funzionalità e l’efficienza. Nel contempo si promuovono tutte le azioni necessarie alla pianificazione e progettazione di nuovi invasi. L’intento è lo stoccaggio dell’acqua nei periodi di abbondanza per utilizzarla nei momenti di maggior fabbisogno idrico, e all’utilizzo degli invasi esistenti in un’ottica di multifunzionalità».

PIANIFICAZIONE AGRONOMICA

Cosa cambierebbe se tutti seminassero in sommersione e non in asciutta?

«Qualora si ritornasse a praticare la semina del riso in sommersione, si ristabilirebbe il prezioso equilibrio tra acque superficiali e sotterranee che ha consentito da sempre un uso virtuoso della risorsa idrica nell’ampio sistema novarese -lomellino. Infatti, la sommersione primaverile delle risaie consente la ricarica delle falde e, quindi, la riproduzione nel tempo della risorsa idrica attraverso l’attivazione delle colature e l’alimentazione della fascia dei fontanili, che costituiscono un apporto fondamentale proprio nel periodo estivo di massima idroesigenza.

«Il prolungato periodo siccitoso ha caratterizzato l’inverno scorso e la primavera con una forte riduzione della riserva nevosa e dei volumi d’acqua immagazzinati nel lago Maggiore. Inoltre, le recenti precipitazione hanno solo temporaneamente sospeso il fenomeno. Gli scenari futuri che prevedono un lungo periodo caldo e secco, profilano una stagione irrigua. Stagione sulla quale l’apporto ridotto  dei fontanili e delle colature avrà un impatto ancor più pesante sulle disponibilità idriche estive nei periodi concomitanti di maggior idroesigenza del riso e delle altre colture». Autore: Elettra Bandi.

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