Sarà l’Efsa, l’Autorità europea per la sicurezza alimentare con sede a Parma, ad occuparsi del tema degli Ogm, nella riunione di esperti, la 135a, in programma il 29 e 30 gennaio. A guidare la discussione sarà Hanspter Naegeli, tossicologo dell’università di Zurigo e mebro del panel Efsa sugli organismi geneticamente modificati. Diversi i temi all’ordine del giorno, tra cui la domanda di autorizzazione di tre varietà di soia geneticamente modificata ad uso alimentare umano e come mangime; ci sarà sul tavolo anche la domanda di rinnovo dell’autorizzazione sia come alimento sia come mangime, costituiti o prodotti da granturco GM MON 88017 e prodotti diversi da foraggi e mangimi contenenti o costituiti, con l’eccezione della coltivazione. Un altro tema importante sarà la discussione di un parere dell’Efsa su organismi geneticamente modificati progettati con unità geniche (organismi modificati geneticamente) e loro implicazioni per le metodologie di valutazione del rischio. Si parlerà anche del parere scientifico sulle piante sviluppate usando la mutagenesi diretta di Nuclease e Oligonucleotide di tipo 1 e di tipo 2 e degli sviluppi della biologia sintetica nelle piante, con aspetti della valutazione del rischio ambientale. Gran parte dell’attività dell’Autorità in materia di ogm riguarda la valutazione della loro sicurezza prima che vengano considerati per la l’approvazione alla commercializzazione. La maggior parte delle valutazioni si riferisce a piante geneticamente modificate: a partire dall’agosto del 2016 l’Efsa ne ha effettuato sei per la coltivazione e 68 per l’importazione e la trasformazione per lo più come mangimi. L’autorità risponde anche a richieste urgenti da parte della Commissione europea o del Parlamento europeo su questioni relative agli ogm e alla loro sicurezza. Altri panel sul tema sono già stati fissati anche per il resto del 2020.