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DAI VERBALI SPUNTA L’IMPORT TOLERANCE

da | 8 Giu 2017 | NEWS

Camargue

L’Ente Risi ha pubblicato il verbale della Consulta Risicola Nazionale, che si è riunita il 22 maggio 2017 presso il Centro Ricerche sul Riso. Così veniamo a sapere che «il comparto agricolo ha reagito in maniera decisa alla posizione assunta da AIRI mediante la diffusione dei comunicati relativi al triciclazolo» e che «AIRI, a giustificazione del proprio operato, ha evidenziato che lo scopo di tali comunicazioni era quello di fare chiarezza rispetto ad un tema sul quale l’industria ha notato scarsa sensibilità da parte dei risicoltori. La parte agricola, ritenendo che l’atteggiamento dell’industria abbia contribuito ad una corsa alla vendita a prezzi bassi, ha invitato AIRI ad effettuare una nuova comunicazione con toni più rassicuranti». Dal 22 maggio a oggi, a quanto sappiamo, l’associazione degli industriali non l’ha fatto.

Il Presidente dell’Ente Risi, inoltre, ha parlato della «probabile richiesta di import tolerance da parte della ditta produttrice e ha comunicato che nella riunione tenutasi a Milano il 19/05 le organizzazioni sindacali agricole ed industriali hanno richiesto all’Ente di farsi parte attiva scrivendo al Ministero della Salute per evidenziare le perplessità che potrebbero nascere dall’attivazione di una richiesta di import tollerance», che permetterebbe di commercializzare in Europa prodotti trattati con il triciclazolo in Paesi extracomunitari. Una breccia nel veto europeo su questa sostanza e un motivo di scontro con i Paesi importatori. Durante la consulta è stato reso noto che l’Ente Nazionale Risi sarà in grado di fornire all’utenza un servizio di analisi a pagamento per i residui di triciclazolo sul prodotto.

Infine, la Consulta si è concentrata sulla situazione di mercato. «L’industria ha ricordato la necessità di intervenire sulla politica per limitare il fenomeno delle importazioni che di fatto impediscono il collocamento della produzione italiana e comunitaria. Il comparto agricolo ha invece manifestato che oggi la politica è distratta e servono interventi nella filiera e della filiera. Il settore deve avere una visione strategica che va oltre la politica e dovrà essere il conto economico delle aziende il motore che dovrà mettere in relazione diretta l’agricoltore e l’industria. Il comparto agricolo ha chiesto all’industria una concertazione per mettere a punto contratti di filiera ed una programmazione delle semine che possano ridare equilibrio alla produzione nazionale. Da ultimo la parte agricola ritiene necessario verificare se sia possibile riprendere un progetto, iniziato tempo fa e poi abbandonato, diretto a caratterizzare la produzione italiana con una denominazione protetta (estesa a gran parte del territorio nazionale) per aumentare il concetto di qualità della produzione italiana, che con l’etichettatura obbligatoria ha già intrapreso un percorso. In questo contesto l’Ente Nazionale Risi deve essere salvaguardato non perdendo di vista quello che in tutti questi anni ha fatto per il bene del settore, senza attribuire allo stesso responsabilità che non ha. Perdendo l’Ente si perderà un’altra opportunità di crescita». (Nella foto piccola, il logo dell’Ente Risi)

 

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