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ANALISI DELLA MISURA 4 DEL PSR PIEMONTESE

da | 28 Dic 2015 | NEWS, Norme e tributi

sarassoLa Regione Piemonte ha aperto il 23 dicembre i bandi del Psr 2014-2020 che riguardano la misura 4. Complessivamente, verranno erogati 80 milioni di euro. Segnaliamo la sottomisura 4.1.1 relativa al miglioramento del rendimento globale e della sostenibilità delle aziende agricole, la sottomisura 4.1.2 relativa al miglioramento del rendimento globale e della sostenibilità delle aziende agricole dei giovani agricoltori. La scadenza del bando è prevista per il  15/04/2016. Le norme prevedono contributi a fondo perduto pari al 40% (imprenditori agricoli) e 50% (giovani imprenditori), per spese destinate a migliorare la sostenibilità aziendale nei presenti settori: 1) produttività; 2) incremento del reddito e riduzione dei costi; 3)  miglioramento della quota di mercato e recupero di valore aggiunto; 4) qualità e sicurezza alimentare delle produzioni e tracciabilità delle medesime; 5)  incremento dell’occupazione; 6) sicurezza sul lavoro; 7)miglioramento del benessere e delle condizioni igienico-sanitarie degli animali; 8) razionalizzazione e o innovazione del processo produttivo; 9) miglioramento del livello di compatibilità ambientale; 10) risparmio energetico e/o miglioramento del rendimento energetico; 11) produzione di energia da fonti rinnovabili (energia destinata esclusivamente ad autoconsumo aziendale); 12) risparmio idrico e/o miglioramento del rendimento quali-quantitativo della gestione delle acque.

Esistono molti criteri per attribuire la priorità delle domande, tra i quali la coltura praticata. Per la risicoltura, l’unica priorità assegnata riguarda l’adozione di tecniche e attrezzature atte a razionalizzare l’apporto di fertilizzanti e fitofarmaci. Interpretando, dovrebbe essere finanziato l’acquisto di spandiconcime e diserbatrici di ultima generazione, nonché i dispositivi elettronici con relativi programmi per attuare le tecniche di precision farming. Vengono privilegiate le piccole e medie aziende, fino ad un fatturato di 100.000 €: mi pare legittimo osservare che tale priorità significa – in risicoltura – escludere tutte quelle di dimensioni superiori  ai 40 ettari, laddove la media delle aziende risicole è di 53 ettari…  Per leggere tutti i dettagli, il bando può essere scaricato dal sito della regione: http://www.regione.piemonte.it/cgi-in/agri/leggi/pub/download.cgi?id_doc=2163&estensione=PDF  Nel sito si legge la seguente avvertenza che reputiamo utile sottolineare: “Attenzione! La pubblicazione dei testi non ha carattere di ufficialità”.

Va detto, in sede di commento, che queste misure hanno avuto un esito travagliato: prova ne sia l’opinione espressa da Confagricoltura, che in una nota interna osserva come la Regione abbia tenuto fede «al proprio impegno di aprire entro il 2015 i primi bandi del Psr per la presentazione delle domande di contributo relativi agli investimenti per i miglioramenti aziendali» ma sottolinei anche che «per arrivare al traguardo le consultazioni con le organizzazioni agricole sono state puramente formali: le misure sono state inviate per e-mail e per le eventuali considerazioni si sono lasciate poche ore di tempo. Gli argomenti in discussione avrebbero richiesto un maggior approfondimento, ma la Regione non ha accolto (le nostre) richieste di incontro. La “pratica” è stata sbrigata: i testi sono approvati, le procedure sono state presentate ufficialmente il 23 dicembre e adesso il lavoro tocca a chi deve presentare le domande». Sempre la confederazione agricola fa sapere che con una nota del 24 dicembre la segreteria dell’Assessorato all’Agricoltura ha fornito alcune ulteriori “precisazioni”, chiarendo che “la data di trasmissione della domanda non influisce in alcun modo nella definizione del punteggio. La formazione della graduatoria finale sarà redatta unicamente secondo le disposizioni del bando”. La Regione precisa ancora che i regolamenti comunitari escludono ogni possibilità di modifica/revisione per le domande già inoltrate. Infine la nota, per quanto riguarda la visibilità del punteggio della domanda in fase di inserimento, spiega che i servizi tecnici (della Regione) “stanno lavorando per verificarne la fattibilità. Ove possibile la modifica sarà inserita in una release del programma in linea entro il 15 gennaio”. La nota si conclude con una raccomandazione: “Si ricorda infine che le domande, che per effetto del ridimensionamento del punteggio di priorità scendono al di sotto del punteggio limite della graduatoria, saranno respinte”. In pratica: i programmi verranno (forse) resi pienamente disponibili entro il 15 gennaio prossimo e chi vuol presentare prima le domande lo fa a suo rischio e pericolo. Ma la Regione ha raggiunto il suo obiettivo: i primi bandi sono stati attivati entro il 2015!»

Confagricoltura osserva che già in questi giorni, teoricamente, è possibile presentare le domande di sostegno, ma l’apertura semplificata e affrettata, senza disporre di tutti gli elementi per le necessarie valutazioni da parte degli agricoltori (non è possibile vedere i punteggi), rischia di ingenerare nelle aziende agricole ingiustificate aspettative. Confagricoltura consiglia pertanto agli interessati di iniziare a esaminare i progetti di investimento con i tecnici delle Unioni Agricoltori, attendendo (se possibile) ancora qualche giorno per la presentazione delle domande.

A fronte del commento durissimo di Confagricoltura, riportiamo per dovere di cronaca quello dell’Assessorato regionale: Giorgio Ferrero ha detto anche che «con questi due primi bandi centriamo due obiettivi essenziali per l’agroalimentare piemontese e il suo sviluppo. Da una parte gli investimenti per l’ammodernamento delle aziende agricole, necessario per tenere il passo della concorrenza e valorizzare l’eccellenza dei nostri prodotti. Dall’altro il sostegno agli investimenti effettuati dai giovani agricoltori, fondamentale per il futuro della nostra agricoltura, dato il patrimonio di energie e di creatività che dai giovani può venire. Inoltre, con il bilancio pluriennale approvato oggi, la Giunta regionale garantisce anno per anno le risorse necessarie per il cofinanziamento, invece che farle slittare alla fine della programmazione, come era abitudine in passato». Sempre per dovere di cronaca riportiamo il giudizio della Regione: «con questi bandi vengono introdotte novità nella semplificazione e nel rigore, nonché nell’esclusione delle pratiche le cui dichiarazioni non sono corrispondenti a criteri. In particolare emerge l’attenzione per la semplificazione e la qualità degli investimenti; ciò significa non un unico bando pubblicato, bensì più bandi programmati, che consentono la pianificazione degli investimenti. Ne sono previsti 4 a distanza di 12 mesi. L’altra novità riguarda l’introduzione di un punteggio minimo di ingresso, grazie al quale sarà possibile selezionare la qualità dei progetti presentati. Non è previsto lo scorrimento delle graduatorie, ma l’utilizzo delle economie sui bandi successivi; infine, la suddivisione del budget tra montagna e il resto del territorio regionale, con l’obiettivo di tutelare le aree e il tessuto imprenditoriale più fragile della nostra Regione. Il massimale di investimento per ogni singola azienda è fissato in 250 mila euro, (+ 50 mila rispetto all’ultima programmazione)». La Regione ha reso noto anche che il PSR 2007-2013 si chiude con 961 milioni di euro distribuiti e investiti sul territorio nell’arco dell’intero periodo di programmazione, di cui 173 milioni erogati solo nel corso del 2015. In particolare, parlando di dati tecnici, sono stati spesi per la quota messa a disposizione dall’Europa, il fondo FEASR, un totale di € 433.869.525. Per le risorse ordinarie la percentuale spesa è del 99,54% di quanto a disposizione. Nel complesso è stato speso il 98,16% delle risorse disponibili. Autore: Giuseppe Sarasso (25.12.2015)

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