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SITUAZIONE IRRIGUA GESTIBILE?

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Passata agli archivi la 10 più intensa alluvione sul Po dal 1907 ad oggi, è tempo di bilanci.

ALLUVIONE E IMPATTI SULL’AGRICOLTURA

I danni infrastrutturali e fondiari sono ingenti, nell’ordine di molti milioni di Euro distribuiti soprattutto lungo le aste del Po e del Sesia. Da Palestro fin oltre Pavia sono migliaia gli ettari devastati. Inoltre, si contano i manufatti pesantemente danneggiati oltre che pesanti inghiaiamenti dei campi. In queste ore è una corsa contro il tempo per provare a recuperare l’agibilità fondiaria e colturale così da non perdere la stagione estiva.

MASS MEDIA DISTRATTI SU ALLUVIONE

Stupisce come né i media né le Istituzioni stiano dando il necessario risalto ai danni e a un evento alluvionale intenso ed eccezionale per collocazione temporale: mai prima di ora alla metà di aprile si era assistito a simili piogge alluvionali e a portate fluviali così potenti.

Nel frattempo sta per ripartire la stagione irrigatoria estiva e i grandi indicatori sono in peggioramento rispetto alle scorse settimane. L’ondata di caldo dei giorni scorsi, con lo zero termico spesso sopra i 4000 metri, ha compromesso in modo importante le copiose nevicate di metà aprile. Attualmente gli accumuli sono sotto la media ventennale del periodo e il fatto che siano ben superiori alla primavera 2022 e 2023 è una modesta soddisfazione.

LA FALDA

Ciò che più preoccupa è poi l’andamento della falda freatica, se non fosse stato per le piogge invernali regolari e caratterizzate da una importante percolazione, misureremmo una falda freatica ai minimi degli ultimi anni. La falda freatica, nonostante l’ottimo andamento del 2024 (grazie alle importanti precipitazioni che hanno causato le note e diffuse problematiche agronomiche), nonostante le buone precipitazioni dell’ultimo semestre, è in linea con il 2022 e 2023, superiore solo di qualche centimetro. Pare già dimenticata la drammatica esperienza del 2022 e non si vedono interventi strutturali atti a sfruttare, soprattutto nei mesi invernali, la capacità di stoccaggio della falda freatica. Così non va bene. Occorre una svolta che, purtroppo, neppure si intravede.

LAGO MAGGIORE

Il Lago Maggiore è nell’intorno del massimo e, anche in questo caso, spiace che non si sia raccolto l’appello della Regolatrice per sperimentare, in presenza di imponente disponibilità, il metro e cinquanta almeno fino a fine giugno. Anche qui pare già dimenticata l’esperienza del 2022.

I serbatoi idroelettrici elvetici sono in fase di ripresa.

La situazione resta ancora discretamente gestibile, siamo lontani dalle criticità del 2022 e inizio 2023, ma è proprio in condizioni ordinarie, per alcuni aspetti favorevoli, come quelle in corso, che occorrerebbe pianificare e sperimentare, purtroppo le evidenze vanno in senso opposto. E’ tempo di cambiare in modo radicale l’approccio con le riserve idriche.

RISERVE NEVOSE

L’analisi delle riserve nevose delle 4 stazioni nivometriche posizionate nell’intorno del Monte Rosa evidenzia la presenza di un accumulo in calo significativo rispetto a due settimane fa.

LAGO MAGGIORE

Il lago Maggiore ha un livello idrometrico pari a circa 130 cm sullo zero di riferimento, in calo di oltre 1 metro rispetto al massimo misurato 15 giorni fa durante l’evento alluvionale.

Riportiamo il consueto grafico acquisito dal sito laghi.net.

Si riporta di seguito anche l’andamento degli invasi elvetici.

Dato in cm del livello idrometrico a Sesto Calende negli ultimi tre anni al 2 maggio.

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ANDAMENTO FALDA

La falda freatica è ancora in fase di calo con un andamento tendenziale peggiore rispetto agli anni precedenti pur se ancora di qualche cm sopra il minimo del 2022.

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Prosegue la stima del volume accumulato nella falda freatica dell’areale risicolo Vercellese, Novarese e Lomellino sia con grafico pluriennale che con informazioni tabellari.

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VOLUMI ACCUMULATI IN FALDA POST ALLUVIONE

Nota sull’uso delle informazioni:

Si tratta di un modello sperimentale realizzato per affinare la conoscenza del comportamento della falda e si ribadiscono le modalità di lettura dei dati già indicate nelle precedenti analisi.

Nelle ultime settimane si sono stimati i volumi accumulati in falda così come dettagliato di seguito:

A semplice titolo esemplificativo, la differenza di riempimento della falda freatica rispetto al 2024 a pari data, simulata con il modello predisposto, corrisponde a quasi 40 cm di accumulo nel Lago Maggiore. Semplificando molto il ragionamento, si può affermare che si parte, rispetto allo scorso anno, come se il lago Maggiore fosse più basso di 40 cm. Si tratta di una stima semplicemente indicativa.

Si riporta l’andamento pluviometrico degli ultimi sei mesi (novembre – aprile) dell’ultimo quadriennio a Sartirana Lomellina.

SCALA DI ALLARME

La situazione complessiva è in peggioramento.

L’accumulo nevoso in rapido calo dopo le importanti nevicate, porta ad utilizzare un valore pari a 3 su 5 della scala di allarme. Il Lago Maggiore ha un importante riempimento: l’indicatore è ridotto a 2 su 5. Con riferimento alla falda si ha un comportamento tendenziale peggiore rispetto agli altri anni per la ritardata riattivazione di parti di rete irrigua. L’indicatore che si ritiene più plausibile è 4 su 5 peggiorando la precedente analisi anche in considerazione dell’attuale stasi sistemica.

Questo porta ad aggravare l’indicatore complessivo della scala di allarme irrigua portandolo a 9 su un massimo di 15. Autore: Alberto Lasagna, Confagricoltura Pavia.

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