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ALLARME MERCOSUR

da | 12 Mag 2016 | Internazionale

copaCopa Cogeca si oppongono alla possibilità che la UE inserisca l’agricoltura come elemento della trattativa nei colloqui di libero scambio con il blocco commerciale latinoamericano del Mercosur, avvertendo che con questa mossa si apriranno i mercati dell’UE alle importazioni senza ottenere molto in cambio. Il problema riguarda anche il nostro prodotto: nell’attuale campagna di commercializzazione, si sta verificando un aumento esponenziale delle importazioni di risone e riso semigreggio Indica proveniente dalla Guyana che può entrare nell’UE senza il pagamento del dazio. In base ai dati Eurostat le importazioni da tale Paese nel primo semestre della campagna hanno interessato circa 67.000 tonnellate di risone e circa 48.000 tonnellate di riso semigreggio a fronte delle sole 29.000 di riso semigreggio importate nello stesso periodo della campagna precedente.

In questa situazione, l’Europa continua a cedere e i produttori non ci stanno. I colloqui sono cominciati l’11 maggio.  Dopo che le offerte negoziali sono state scambiate, il segretario generale  di Copa e Cogeca, Pekka Pesonen, ha dichiarato: «Nonostante gli avvertimenti dei 20 ministri UE contro questa decisione, che include nei colloqui di libero scambio prodotti agricoli sensibili, la Commissione è andata avanti in ogni caso. Alcune modifiche sono state apportate alla proposta iniziale ma non è abbastanza per noi». E aggiunge: «In particolare, sono estremamente deluso dal fatto che l’offerta comprenda ancora prodotti agricoli sensibili che potrebbero distruggere il nostro settore primario, prima che sia fatta chiarezza sulla rimozione di vincoli burocratici e altri ostacoli non tariffarinon utili  agli scambi, che possono fermare le nostre esportazioni dall’entrare in quei PaesiInoltre la Commissione ha omesso di effettuare una valutazione d’impatto, che aveva promesso di preparare».

Pesonen ha ribadito  che il settore agricolo UE sta già attraversando un grave stato di crisi e gli studi dimostrano che il settore agricolo UE rischia di perdere altri 7 miliardi di euro in conseguenza di un tale accordo. Inoltre, il Mercosur è già uno dei principali esportatori di prodotti agroalimentari verso l’UE: rappresenta l’86% delle  importazioni di carne bovina e il 70% di pollame. Pertanto non sono necessarie quote aggiuntive tariffarie per aumentare il loro commercio verso l’UE. «Inoltre – aggiunge Pesonen – queste importazioni non soddisfano gli elevati standard ambientali e di qualità della UE. Dobbiamo fare in modo che i nostri standard di produzione siano rispettati e di questo non si è ancora discusso». Qualche settimana fa si è ipotizzato che anche il riso potesse entrare in questo accordo, con una quantitativo di 40 mila tonnellate, non si sa a quale stadio di lavorazione, a dazio ridotto a 15 euro la tonnellata. (12.05.2016)

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