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L’AFFITTO RENDE COMPETITIVI?

affitto
Torniamo a occuparci del boom degli affitti agricoli (leggi l’articolo precedente) interpellando i proprietari dei terreni. Prima però bisogna dire che l’affitto non è solo una tendenza di mercato, ma un vero e proprio strumento strategico per la crescita delle aziende agricole. Anche Antonio Oliva, direttore della Federazione Nazionale della Proprietà Fondiaria, alla luce dell’ultimo rapporto Crea sul fenomeno osserva infatti: «L’affitto è sicuramente richiesto perché è uno strumento che permette l’allargamento della maglia aziendale, un bisogno per essere competitivi in una impresa agricola. Con un canone si ha maggiore superficie da coltivare. La vendita invece comporta un esborso economico significativo».
Queste parole evidenziano il peso economico dell’acquisto rispetto alla flessibilità della locazione, soprattutto in un contesto dove, come segnalato dal Crea, i prezzi della terra sono stagnanti e le superfici affittate crescono. L’affitto, secondo Oliva, è anche una risorsa fondamentale per i giovani imprenditori agricoli e per chi decide di insediarsi per la prima volta: «Nell’affitto i giovani trovano ‘terreno fertile’ per sviluppare le loro idee”, ribadisce Oliva con un gioco di parole, sottolineando che l’affitto rappresenta la porta d’ingresso per chi, senza capitali sufficienti per l’acquisto, desidera comunque fare impresa agricola».

IL VALORE STRATEGICO DELL’AFFITTO

 

Oliva sottolinea poi l’importanza per le grandi imprese agricole: «Molte aziende molto grandi, parlo di seminativi, devono andare trovando centinaia e centinaia di ettari… per queste aziende è impossibile acquistare così tanti ettari in tempi brevi, per quello conviene sempre l’affitto».

Una necessità confermata dal Crea, che rileva come nel 2023 la domanda di affitto abbia superato l’offerta nelle regioni settentrionali, portando a un aumento dei contratti. L’affitto dunque non è solo una soluzione economica, ma riflette anche “cambiamenti sociali nel mondo agricolo”. Oliva parla di un fenomeno diffuso: «Nell’impresa familiare se coltivatore va in pensione e all’interno della famiglia ha un collaboratore, va avanti lui, altrimenti i familiari affitteranno a terzi il terreno». Una dinamica emblematica del turnover generazionale, dove le nuove leve trovano nella locazione un mezzo per iniziare l’attività, mentre i proprietari terrieri da più generazioni possono continuare a mantenere un legame con la terra senza doverla vendere.

IL FUTURO DEL MERCATO FONDIARIO

 

Le prospettive per il futuro del mercato fondiario italiano sembrano destinate a consolidare il ruolo dell’affitto. «Vedo anche per il futuro lo sviluppo dell’affitto per una serie di motivazioni», conclude Oliva, prevedendo che l’affitto rimarrà una scelta predominante per molte aziende. Tuttavia, come emerge dall’indagine Crea, permangono incertezze legate ai fattori economici e geopolitici: il conflitto in Ucraina, l’inflazione e i costi energetici influenzeranno il mercato, così come i cambiamenti climatici, che stanno già spingendo alcuni agricoltori verso l’affitto di terreni meno dipendenti dall’irrigazione. Autore: Ivan Torneo.

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