Il weekend di Pasqua influisce sulla vitalità della seduta di martedì mattina a Vercelli, come avvenuto venerdì in quel di Mortara (LEGGI). Il mercato risulta privo di novità ufficiali e caratterizzato da una partecipazione non elevata. Restano i tondi i risi più richiesti, con voci di apprezzamento per Selenio.
RISERIE DISPOSTE A SPENDERE DI PIÙ PER SELENIO
Secondo gli operatori, nel caso di partite di qualità merceologica ottimale, le riserie sono disposte a riconoscere fino a 70 €/q lordi per il re del sushi nostrano. Nonostante questa apertura da parte dei compratori, il risone immesso sul mercato dai produttori rimane limitato, poiché non ne dispongono in abbondanza. Per questo motivo la quotazione resta invariata, con la dicitura “nominale” a confermare la scarsità di affari conclusi. Questa dicitura, utilizzata da tutte le borse e in particolare da quella vercellese nell’ultimo anno, aiuta gli osservatori esterni a comprendere come sia stato definito il prezzo a listino di una determinata voce. La sua presenza, affiancata a una quotazione, chiarisce se un valore rifletta effettivi scambi avvenuti in borsa o rappresenti invece un riferimento, privo di effettuale consistenza nella seduta che lo ha espresso.
Anche questa settimana, come sette giorni fa, la dicitura viene applicata non solo al Selenio. Anche i lunghi B, il gruppo Arborio e i similari di Carnaroli presentano l’asterisco in corrispondenza della valutazione. Per quanto riguarda gli “indica” nostrani, la dicitura è dovuta alla scomparsa di compratori disposti a corrispondere i 55 €/q lordi espressi da tutti i listini del risone. Secondo gli operatori, le riserie non sarebbero propense a spendere più di 52 €/q lordi. Tuttavia, sono pochi i risicoltori disposti a cedere la merce a un prezzo inferiore a quello ufficiale.
CONFERMATO IL “NOMINALE” PER ARBORIO E CARNAROLI
Situazione simile a quella dei lunghi B ma più netta per Arborio e similari. Gli operatori parlano di una scarsità di acquirenti anche al prezzo di 90 €/q lordi, inferiore al valore ufficiale ma definito dagli esperti la valutazione massima ottenibile da alcune sedute. Questo prezzo parrebbe riconosciuto solo con caratteristiche merceologiche ottimali, rarissime in un comparto dove si sono riscontrati problemi diffusi di resa alla lavorazione e non solo nella campagna in corso. Tali proposte economiche dei compratori non soddisfano i risicoltori, che scelgono quindi di non vendere, mantenendo il listino invariato con dicitura nominale.
Va leggermente meglio per i similari del Carnaroli, anch’essi molto poco scambiati e con quotazione nominale ma con un prezzo ottenibile più vicino a quello ufficiale. Secondo gli operatori, è possibile cedere il prodotto a valori compresi tra i 95 e i 100 €/q lordi, a seconda delle caratteristiche merceologiche. Anche per questo gruppo varietale la maggioranza del prodotto vendibile è lontano dai valori di resa di riferimento. Nonostante ciò i risicoltori non si mostrano molto disponibili ad accettare meno della soglia psicologica della tripla cifra. Questo porta il numero di affari conclusi a livelli pressoché nulli.
TONDI POCO DISPONIBILI, MEDI E LUNGHI A DA PARBOILED TROPPO
Sempre per quanto riguarda il mercato interno, restano confermate le quotazioni ufficiali anche negli scambi relativi ai gruppi Roma e S. Andrea/Gloria, le cui disponibilità vendibili risultano ormai in via di esaurimento. Un po’ più di prodotto disponibile per il gruppo Baldo, confermato a 65 €/q lordi. Prezzi invariati anche negli altri comparti, dove si presentano situazioni opposte in termini di equilibrio domanda/offerta. Per i richiesti tondi, oltre alle voci di apprezzamento per Selenio, il “gruppo” Centauro è confermato a 55 €/q lordi, Araldo a 52, mentre le varietà generiche si attestano a 50 €/q lordi. Per questi risi il quantitativo trasferito è vicino al 74% all’ultima rilevazione Ente Risi (VEDI), la porzione maggiore nelle ultime tre campagne a pari data.
Al contrario lunghi A da parboiled e medi vedono giacenze presso i magazzini dei produttori maggiori del 45 %, in un periodo in cui generalmente questo valore è attorno ad 1/3 (33%) del totale. il risone da trasferire è dunque ancora molto, rendendo impossibile qualsiasi scostamento dai prezzi poco soddisfacenti per i produttori attualmente in essere. Si continuano così a chiudere affari ai valori in parte raggiunti dopo i ribassi delle ultime due settimane. 40 €/q lordi per Diva e Sunrose, 45 per le altre varietà, fatta eccezione per Leonardo, per il quale vengono riconosciuti 50 €/q lordi. Autore: Ezio BossoPuoi seguirci anche sui social: siamo su facebook, e linkedin. Se vuoi essere informato delle novità, compila il modulo newsletter e whatsapp presente in home page. Se vuoi leggere ricette trovi tutto su http://www.risotto.us. Se coltivi anche grano leggi www.granoitaliano.eu.