Si vende pi riso biologico. E’ la novit che emerge dalla recente inchiesta del Corriere della Sera che ha fatto il punto su un settore controverso quanto promettente. Oggi, nei supermercati italiani, in sette carrelli su dieci- ricorda il quotidiano – presente un prodotto bio. Il biologico in Italia, senza boom e senza crolli, superando brillantemente qualche raffreddore di stagione e sfruttando l’effetto-panico di epidemie del recente passato, continua a crescere e a consolidarsi. I consumatori scelgono sempre pi spesso cibi biologici, spendendo di pi, per ragioni che spaziano da preoccupazioni etiche per l’ambiente (l’agricoltura organica sfrutta la naturale fertilit del suolo ed esclude l’utilizzo di prodotti di sintesi e organismi geneticamente modificati) alla volont di non inquinare mari, terreni e aria (®L’agricoltura bio consuma meno energia e meno acqua rispetto a quella intensiva: pu quindi giocare un ruolo non indifferente anche nella lotta ai mutamenti climatici, che impone il risparmio delle nostre risorse¯ sottolinea Roberto Della Seta, presidente nazionale di Legambiente), dal desiderio di salvaguardare la propria salute a una pi prosaica questione di gusto: i cibi bio hanno un sapore pi autentico rispetto a quelli prodotti secondo i metodi convenzionali. Gli animali vengono allevati con tecniche pi rispettose e nutriti con prodotti ottenuti secondo i principi dell’agricoltura ecologica ma i vegetariani sostengono che, se vero che il cambiamento passa anche attraverso ci di cui ci alimentiamo e nel bio sono insiti valori pi profondi di una semplice variet di sapori, allora la carne bio una mistificazione. Con oltre un milione di ettari e 50 mila aziende biologiche, oggi l’Italia leader in Europa per numero di esercizi e superfici coltivate (pi 7,5% rispetto al 2005) senza ricorrere a sostanze chimiche, e quarto produttore mondiale. Oltre un’impresa biologica europea su tre italiana. Nei primi sei mesi del 2007 i consumi degli alimenti bio delle famiglie sono aumentati del 9%, il fatturato complessivo stimato in 2,5 miliardi di euro: a crescere con valori record l’anno scorso sono stati soprattutto i prodotti bio per l’infanzia (pi 47%) ma anche riso e pasta (pi 16%).