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GRAVE CRISI IN COREA DEL SUD

da | 15 Giu 2016 | Internazionale

corea-sudIn vent’anni il consumo di riso in Corea del Sud è diminuito di circa la metà, ed ora gli agricoltori si trovano ad affrontare una congiuntura di mercato in cui l’eccessiva disponibilità di prodotto sta riducendo drammaticamente i prezzi, portando le aziende sull’orlo della bancarotta. Lo scrive il quotidiano on line http://koreajoongangdaily.joins.com. Shin Doo-young, a capo della Federazione delle cooperative nazionali agricole, conferma che in conseguenza di questa situazione, verrà chiusa martedì 14 giugno la riseria che fa capo alla Federazione, collocata a North Chungcheong. L’impianto era stato fondato nel 1996, ed acquistava e lavorava riso locale. «Negli ultimi tempi – conferma Shin Doo-young – la lavorazione non era più conveniente, in quanto il prezzo di vendita non copriva neanche più i costi vivi». Negli anni, lo stabilimento ha accumulato un debito di 2,8 milioni di dollari, ed ora sarà chiuso. Secondo l’Istat coreano il consumo annuale di riso è sceso a 62,9 chili pro capite, mentre cresce il mercato per altre ganaglie, come orzo e grano, e per la carne, quadruplicata negli ultimi 30 anni. Nel frattempo la superficie dedicata alla risicoltura non ha subito una diminuzione: quest’anno il raccolto ha toccato quota 4,3 milioni di tonnellate, il livello più alto dal 2009, e le scorte sono aumentate fino a raggiungere 1,83 milioni di tonnellate. Per questo, la Federazione delle cooperative coreana sta mettendo sul mercato riso a prezzi di svendita, ma resteranno comunque 350 mila tonnellate di riso non utilizzato alla fine dell’anno.

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