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«È UN TEMPO DI DERIVE»

da | 20 Dic 2019 | Non solo riso

«Non v’a bona pratica senza teoria. La Scienza come motore dell’innovazione da Leonardo ai giorni nostri» è il titolo del seminario tenutosi a Milano presso la Facoltà di Agraria il 16 dicembre scorso e organizzato dalla Società Agraria di Lombardia in collaborazione con la sezione Nord-Ovest dell’Accademia dei Georgofili, con l’Istituto “Bruno Leoni” e con il Dipartimento di Scienze Agrarie ed Ambientali dell’Università degli Studi diMilano. Il titolo richiama la frase “Non v’a bona pratica senza teoria”, tratta dal Codice Atlantico di Leonardo da Vinci, di cui quest’anno ricorre il cinquecentenario dalla scomparsa.

Il Seminario si è sviluppato intorno a due relazioni che hanno proposto analisi e riflessioni particolarmente approfondite ed impegnative, specie se raffrontate con le difficoltà dei tempi in cui viviamo, caratterizzati – soprattutto sulle tematiche legate all’agricoltura- da una straordinaria abbondanza di pregiudizi, di “derive antiscientifiche”, ma anche da speculazioni commerciali e da qualche “furbizia” di troppo.

La relazione del prof. Gilberto Corbellini, del Dipartimento di Scienze Umane e Sociali del CNR, esperto in Filosofia della Scienza e storia della medicina, ha proposto un’analisi storico-culturale sulla genesi dei pregiudizi “pseudoscientifici” evidenziando ad esempio il ruolo residuo del pensiero infantile (i bambini possiedono una fisica, una biologia e una psicologia ingenue che li rende portatori di pregiudizi – terra-piattismo, teoria aristotelica del moto, finalismo, dualismo, ecc. – che in alcuni casi persisteranno anche in età adulta). Da qui il relatore ha preso le mosse per descrivere come la scienza abbia superato i limiti che ne impedivano lo sviluppo e come le condizioni storiche, culturali e socio-politiche abbiamo permesso l’affermazione del metodo scientifico come motore dell’innovazione tecnologica che ha consentito lo sviluppo di un moderno “sistema occidentale”, libero ed avanzato.

La seconda relazione, affidata al prof. Dario Frisio, economista agrario del Dipartimento di Scienze e Politiche Ambientali dell’Università di Milano, ha affrontato gli aspetti tecnici, sociali ed economici connessi all’applicazione nel settore agricolo ed alimentare delle innovazioni messe a disposizione dalla ricerca scientifica, con particolare riguardo a quanto ottenuto con la “rivoluzione verde” che nel XX secolo ha consentito di far fronte del quadruplicamento della popolazione mondiale riducendo in modo drastico la percentuale di individui in condizioni di insicurezza alimentare, di cui restano sacche residue in specie nelle aree soggette a instabilità geo-politiche. La priorità che emerge è quella di incrementare la ricerca e l’innovazione anche in ambito pubblico per realizzare una autentica sostenibilità che tenga conto oltre che di corretti profili ambientali anche di quelli economici, sociali e di sicurezza alimentare.

All’incontro sono intervenuti anche il prof. Dario Casati, Coordinatore della sezione Nord-Ovest dei Georgofili, che ha sottolineato la sintonia e le sinergie operative che legano la Società Agraria di Lombardia e l’antica Accademia fiorentina, e la dott.ssa Veronica Cancelliere dell’Istituto “Bruno Leoni”, che ha evidenziato il successo del progetto di divulgazione avviato dall’Istituto per la formazione dei docenti e l’informazione degli studenti delle scuole superiori che viene realizzato su tutto il territorio nazionale con la collaborazione ed il supporto scientifico della Società Agraria di Lombardia.

Il Seminario, come sottolineato dal dott. Flavio Barozzi, Presidente della Società Agraria, ha rappresentato un momento di riflessione ad ampio raggio –e non limitata ad un orizzonte strettamente “agrario”- circa la necessità di acquisire ed addestrare costantemente il pensiero critico come strumento per la difesa da derive antiscientifiche ma anche, in ultima analisi, per la riaffermazione di quelle libertà fondamentali dell’individuo che si fondano sulla ricerca della conoscenza.

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