L’aria resta pesante sul mercato nella seduta di venerdì mattina a Mortara. Gli scambi sono sporadici come nelle precedenti sedute (leggi l’analisi di inizio settimana). Ne risulta un listino in cui la dicitura nominale è propria di quasi tutte le voci.
Le uniche esenti sono Sole e Selenio, in quanto variate rispetto alle precedenti valutazioni. La sola vera novità, almeno in via ufficiale, è il calo di Sole a 60 €/q lordi. Tale quotazione era nell’aria, dal momento che l’industria pagava questa varietà massimo 60 €/q già nelle precedenti sedute. Oggi è arrivata l’ufficialità nel listino emesso, con un calo di 2,50 €/q che appare ridotto in una campagna costellata di + e – 5 €/q da una seduta alla successiva. Il cambiamento occorso alla voce Selenio rappresenta solo un aggiustamento e non cambia il valore di riferimento per questa varietà, 70 €/q lordi. (Intanto i mediatori si muovono)
PERCHÈ IL GRUPPO ARBORIO HA QUOTAZIONI DIVERSE?
Non si consolida il calo di Arborio registrato martedì a Vercelli, dopo il -5 €/q della settimana precedente. La valutazione nella borsa della Lomellina, dunque, è 105 €/q lordi, una via di mezzo tra i Vercelli (100 €/q lordi) e Milano-Novara (110 €/q lordi). Tali differenze sono motivate dalle maggiori oscillazioni nelle rese delle varietà appartenenti a questo comparto, che causano differenze nei prezzi offerti dalle riserie.
In questo frangente di contrattazioni minime, inoltre, anche un quantitativo non elevatissimo scambiato può causare variazioni a listino. Il risultato è che in una seduta di borsa un risone può essere venduto a valori inferiori rispetto ad un’altra per motivazioni merceologiche. Ciò causa le differenze nelle quotazioni.
Questa dinamica si verifica meno facilmente in altri comparti poiché si riscontrano meno disomogeneità nelle rese delle singole partite. Il gruppo Arborio, inoltre, è uno dei più richiesti sul mercato, pur considerando una domanda generalmente poco interessata all’acquisto. Per questo si registra più movimento.
LA DOMANDA COMPRA POCO E RITIRA POCO
Gli altri risoni un po’ più movimentati in questo periodo sono i risi “indica”, stabili a 48 €/q lordi, Omega e Terra, pagate entrambe 60 €/q lordi generalmente. Tra i lunghi A da parboiled e da interno le richieste delle riserie sono un po’ estemporanee ma spicca l’interesse, oltre che per Arborio come detto, per la varietà Cammeo.
La domanda, ribadiamo, non spinge su nessun gruppo merceologico e, secondo quanto riferiscono gli operatori, le richieste sopracitate non sono frutto di una tendenza generalizzata. Ogni acquirente si propone singolarmente su l’uno o l’altro comparto, intercettando la poca ma esistente offerta disponibile. Questo avviene senza che l’industria abbia necessità di pagare il risone più di quanto citino i listini, semmai con la possibilità di spingerli al ribasso. La poca necessità di approvvigionamento delle riserie è visibile anche dal trasferito settimanale nelle ultime due rilevazioni. Ad essere precisi, il dato al dal 1 al 7 febbraio è stato 23.994 tonnellate e dall’8 al 14 21.825 tonnellate, numeri lontani dalle 30.000 tonnellate di media registrate negli scorsi mesi. Autore: Ezio Bosso.
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