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L’INDIA STRESSA IL MERCATO MONDIALE

India

Ad agosto, i prezzi mondiali del riso sono scesi ancora dell’1,5%, soprattutto a causa del calo dei prezzi vietnamiti e pakistani. Lo spiega il rapporto mensile Osiriz sul mercato mondiale del riso, disponibile in quattro lingue (spagnolo, inglese, francese e portoghese) in formato pdf sul sito www.infoarroz.org.

LE MISURE DELL’INDIA

Al contrario, i prezzi tailandesi si sono rafforzati del 2% grazie alla ripresa del bath rispetto al dollaro. La domanda di importazioni è stata generalmente fiacca, tranne che in Bangladesh, dove il fabbisogno di importazioni è in aumento per ricostituire le scorte e mitigare le pressioni inflazionistiche nei mercati interni. Alla fine di agosto il mercato mondiale ha subito una certa tensione, aggravata all’inizio di settembre dall’annuncio dell’India di vietare l’esportazione di rotture di riso. Le rotture di riso sono il 20% delle esportazioni indiane di riso. Inoltre, la stessa India ha imposto una tassa del 20% su tutte le categorie di riso, ad eccezione del riso parboiled e del Basmati. Queste misure mirano a ridurre la pressione sui prezzi interni. In passato, tali restrizioni hanno avuto un forte impatto sui prezzi mondiali, come nella prima metà del 2008.

Tuttavia, il contesto attuale è molto diverso. Più di tre quarti delle esportazioni mondiali previste per il 2022 sono già state realizzate. Inoltre, stiamo entrando nel periodo dei grandi raccolti in Asia, che arriveranno gradualmente sul mercato fino alla metà del 2023. Questo dovrebbe attenuare la pressione sulle forniture con aumenti relativamente moderati dei prezzi mondiali nei prossimi mesi. Infine, non è chiaro se l’India manterrà le misure annunciate a causa delle pressioni del settore delle esportazioni indiano e dei Paesi importatori che, in un contesto già inflazionistico, sono riluttanti a pagare una sovrattassa del 20% sul riso indiano.

A metà settembre, i mercati hanno reagito all’annuncio dell’India con rialzi del 3% in pochi giorni, favorendo gli esportatori thailandesi e vietnamiti che hanno abbondanti scorte per l’esportazione grazie all’aumento della produzione. Ad agosto, l’indice Osiriz/InfoRice (Ipo) è sceso di 2,6 punti a 189,4 punti (base 100=gennaio 2000) dai 192 punti di luglio. A metà settembre, l’indice Ipo è aumentato di quasi 10 punti, raggiungendo i 198 punti.

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