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SICCITA’: DETTAGLIO DI MAGGIO

da | 22 Mag 2022 | NEWS

Riswagest

La situazione sta evolvendo nel peggiore dei modi. Come purtroppo previsto le piogge delle scorse settimane
hanno portato solo un temporaneo sollievo. Il mese di maggio, da sempre caratterizzato da importante
piovosità, ha visto nella prima metà una piovosità ben più bassa della media storica.

ACCUMULI NEVOSI: – 85%

Le alte temperature di questi giorni hanno causato un importante scioglimento nivale. Nella stazione di
riferimento di Passo Moro a 2820 mslm, nel bacino del lago Maggiore, attualmente si misura un manto nevoso
di 47 cm. Tra il 12 maggio e il 19 maggio la temperatura è oscillata tra 2,5 e 9,8 gradi e questo ha comportato
il dimezzamento del già esiguo manto nevoso, che è passato da 88 cm del 12 maggio ai 47 del 19 maggio. Con
questo andamento, e le previsioni purtroppo confermano, entro fine maggio anche a queste quote elevate il
manto nevoso sarà definitivamente compromesso.
Il dato statistico è impietoso: rispetto alla media degli ultimi 15 anni, l’accumulo nevoso alle quote più alte è
inferiore dell’85 % non rispetto al dato massimo ma rispetto alla media.

I FIUMI CAMBIANO

È prevedibile, salvo eventi metereologici difficili da immaginare, che dalla seconda decade di giugno i fiumi
alpini cambieranno regime assumendo un andamento tipico delle dinamiche appenniniche: sarà sempre
minore fin quasi scomparire la componente di scioglimento nivale e glaciale per essere preponderante la
componente di deflusso conseguente alle piogge. Semplificando il complesso concetto, da metà giugno è
prevedibile un andamento torrentizio anche dei corsi d’acqua alpini (Po, Dora Baltea, Sesia, Ticino sublacuale)
con importanti oscillazioni delle portate disponibili che influenzeranno inevitabilmente la disponibilità della
risorsa irrigua.
Il nostro sistema irriguo principale, sia ad acqua fluente che ad accumulo lacuale, da sempre beneficia della
componente costante generata dallo scioglimento della neve, quest’anno questa componente mancherà
quasi totalmente e tutto dipenderà solo dalle piogge e dai temporali estivi che solitamente determinano
incrementi di portata per massimo 48 ore.

IL LAGO MAGGIORE

Analizzando il Lago Maggiore si è visto un incremento di livello di circa 10 cm in 7 giorni determinato, a parità
di portate derivate, proprio dallo scioglimento nivale sopra richiamato. L’aumento del livello, pur se
apprezzabile, non è stato affatto significativo ed è probabile che già verso la fine della prossima settimana si
riscontrino i livelli idrometrici più bassi degli ultimi 80 anni a parità di data.
Anche per quanto riguarda il Lago Maggiore è inoltre e purtroppo prevedibile che, dopo la seconda decade di
giugno, l’andamento degli afflussi sarà condizionato prevalentemente dalle piogge e dai rilasci dai bacini
idroelettrici con una componente ragionevolmente molto marginale data dagli ultimi scioglimenti nivali e
quindi privo di quelle certezze di cui si è avvalso per almeno 80 anni il comparto irriguo.

FALDE E IRRIGAZIONE

Anche la falda sta evidenziando una risposta alle prime irrigazioni ed un innalzamento quanto mai lento
confermando gli andamenti considerevolmente più depressi riscontrati già dal mese di febbraio.
Lo scenario di forte criticità che temevamo già negli scorsi mesi si sta concretizzando, ed ora occorre attuare,
e probabilmente inventare, misure straordinarie per salvaguardare la produzione agricola.
Analizzando il quindicennio precedente, qualche analogia si può riscontrare con il 2011. A parità di data però
il Lago Maggiore presentava un livello di 38 cm; quindi, superiore di 19 cm e l’accumulo nevoso era doppio
rispetto all’attuale.

GESTIONE IDRICA

Ogni risorsa idrica va utilizzata, dopo le esigenze potabili, solo ed esclusivamente per le attività agricole, non
va scaricato neppure un litro d’acqua senza che prima non sia stato utilizzato in attività a rilevanza
agronomica, occorre attuare un modello gestionale ulteriormente diverso dal modello, in parte prudenziale,
già posto in essere in queste settimane.

Gli atti posti in essere dal Consorzio Est Ticino Villoresi e da Muzza confermano l’attuale situazione quanto
mai complessa che rischia di peggiorare dalla terza decade di giugno.
Confagricoltura si è già attivata a tutti i livelli per ottenere deroghe agli obblighi connessi con specifiche misure
e strumenti straordinari per gestire l’attuale situazione.

Si è analizzata la situazione dell’accumulo nevoso al 6 maggio dell’ultimo quindicennio a diverse quote
comprese tra 1300 e 2800 mslm, sul massiccio del Monte Rosa. La seguente tabella riporta i dati osservati.

Si evidenzia il sempre più ridotto accumulo nevoso che rischia di avere le conseguenze ipotizzate in premessa. Il dato del 2011, il secondo più basso del periodo considerato, presenta però un accumulo medio più che doppio rispetto al dato 2022. In una scala di allarme da 0 a 5, dove 5 rappresenta la massima allerta, l’attuale scarsità di accumulo nevoso può essere sicuramente classificata con un valore 5, il massimo.

RISERVA LAGHI

Analizziamo la situazione del lago Maggiore, dove tutti gli indicatori evidenziano una situazione, anche qui,
particolarmente complessa con un innalzamento poco significativo nonostante lo scioglimento dell’esiguo
manto nevoso presente. Si riporta di seguito il grafico visionabile sul sito laghi.net.

Attualmente i deflussi non sono tali da garantire la piena operatività di molte bocche soprattutto sulla rete
dei Navigli. Con la piena riattivazione della rete dei Navigli e delle derivazioni di sponda destra prevedibile per
la prossima settimana, la velocità di abbassamento dalla quota idrometrica sarà più accentuata.

In una scala di allarme da 0 a 5, dove 5 rappresenta la massima allerta, l’attuale livello idrometrico, se valutato
insieme alla scarsità di accumulo nevoso valutato il periodo, determina un’allerta 5.

SITUAZIONE FALDA

Confagricoltura Pavia prosegue nel monitoraggio quotidiano della falda in una sezione rappresentativa al
termine della pianura risicola irrigua in prossimità del salto di terrazzo della valle del Po, in corrispondenza
della confluenza del Sesia a Sartirana Lomellina.
L’analisi di dettaglio del comportamento della falda è iniziata nel maggio del 2021 inserendosi in una
conoscenza pluriennale. Il seguente grafico evidenzia l’andamento della falda con una escursione di oltre 300
cm tra il valore minimo e il valore massimo misurato nell’arco di un anno.
Negli ultimi giorni è proseguito un lento aumento dei livelli dovuto alla riattivazione della rete irrigua e alle
prime sommersioni. Attualmente siamo ancora 20 cm in meno rispetto alla stessa data del 2021, tale
differenza negativa determinerà, salvo eventi di pioggia quanto mai consistenti, un ritardo nella piena
riattivazione di colature e fontanili di almeno 8 giorni nel mese di luglio. Il recupero della quota di falda sta avvenendo con preoccupante lentezza e non si è ancora recuperato il deficit rispetto ai minimi del 2021.
Nel grafico si può vedere come l’andamento più depresso e lento del 2022 rispetto al 2021.

SCALE DI ALLARME

Combinando gli indici dell’ipotetica scala di allarme derivanti da accumulo nevoso, invasi lacuali e falda, si
ottiene un fattore 15 su un massimo di 15. Un indice di allarme assoluto.
Serve pianificare strumenti di emergenza per ottimizzare l’uso della risorsa e servono strumenti che,
abbattendo ogni forma di burocrazia, consentano tempi di azione e reazione quanto mai rapidi così da riuscire
a gestire anche le portate determinate dalle auspicate piogge.

In questa stagione irrigua estiva non possono valere le regole ordinarie e i tempi di reazione del passato. Tutti
gli attori, dalle Istituzioni, ai Consorzi, alle Imprese Agricole, senza dimenticare i gestori dei grandi invasi
idroelettrici, devono essere pronti a gestire situazioni quanto mai complesse.
Da questa annata dovremo trarre insegnamento per una nuova politica di gestione e di infrastrutturazione
del sistema irriguo creando nuove occasioni di accumulo della risorsa e nuove modalità di gestione della
stessa. (Autore: Alberto Lasagna Confagricoltura).

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