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VIA AL PIANO PER NATURA 2000

da | 1 Mag 2017 | Internazionale

La Commissione europea il 27 aprile ha adottato un nuovo piano d’azione per aiutare le regioni europee a tutelare la biodiversità e a sfruttare i benefici economici derivanti dalla protezione della natura.
E’ composto da quindici azioni, da realizzare entro il 2019, finalizzate a migliorare rapidamente l’attuazione delle direttive Uccelli e Habitat, che costituiscono le politiche faro dell’Ue in materia di natura.

Queste direttive istituiscono la più vasta rete coordinata di zone protette ricche di biodiversità al mondo (la rete Natura 2000) che copre oltre il 18% della superficie terrestre e il 6% di quella marina nell’Ue. Queste zone protette da sole rappresentano tra l’1,7 e il 2,5% del Pil, grazie alla fornitura di servizi ecosistemici quali lo stoccaggio del carbonio, la depurazione delle acque, l’impollinazione e il turismo. Il piano d’azione adottato nei giorni scorsi mira a migliorare la gestione di queste zone, collegando in modo più ampio la protezione della natura e le attività socioeconomiche e coinvolgendo le autorità nazionali, i portatori d’interesse e i giovani.

«Abbiamo condotto – spiega Frans Timmermans, primo Vicepresidente responsabile per la Qualità della legislazione – un riesame completo delle direttive da cui è risultato che rispondono allo scopo fissato. Ci assicureremo ora che esprimano il loro pieno potenziale tutelando e conservando la ricca biodiversità dell’Europa”. Jyrki Katainen, vicepresidente responsabile per l’Occupazione, la crescita, gli investimenti e la competitività, ha ribadito che si tratta di azioni concrete per una migliore applicazione delle direttive sulla tutela della natura.

«Stiamo ponendo solide basi per riconciliare la tutela della biodiversità e le attività economiche, compresi gli investimenti nel capitale naturale. Il nostro successo dipenderà dalla stretta cooperazione con i portatori d’interesse, in particolare le autorità locali e regionali». Aggiunge Karmenu Vella, Commissario per l’Ambiente: «Il piano d’azione prevede ambiziosi miglioramenti dell’attuazione delle direttive sulla tutela della natura, e guarda al futuro dei giovani». Sarà fondamentale che le autorità locali e regionali svolgeranno nell’attuazione delle direttive.
Le azioni da realizzare entro il 2019 si concentrano su quattro settori prioritari.

In primo luogo si tratterà di migliorare gli orientamenti e le conoscenze e assicurare una maggiore coerenza rispetto ai più ampi obiettivi socioeconomici: la Commissione aiuterà gli Stati ad attuare efficacemente la normativa e a coglierne i benefici economici. Intende aggiornare, elaborare e promuovere attivamente gli orientamenti relativi alle procedure di autorizzazione dei siti, alla protezione e alla gestione delle specie, come pure gli orientamenti specifici per settore relativi a questioni importanti, quali ad esempio l’energia eolica e idraulica e l’acquacoltura. Sono inoltre previsti nuovi orientamenti sull’integrazione dei servizi ecosistemici nel processo decisionale, aiutando al contempo ad assicurare l’accesso pubblico ai dati necessari all’attuazione delle direttive (ad esempio le immagini satellitari del programma Copernicus).

In secondo luogo si tratterà di favorire la titolarità politica e rafforzare la conformità, sostenendo gli Stati nell’attuazione delle misure di conservazione necessarie per tutti i siti, e collaborando con le autorità nazionali e regionali, i proprietari dei terreni e altri portatori d’interesse per migliorare l’attuazione e superare le sfide.

Un terzo obiettivo è rappresentato dal rafforzamento degli investimenti nella rete Natura 2000 e migliorare l’uso dei finanziamenti comunitari, proponendo un aumento del 10% del bilancio del programma LIFE destinato a progetti a sostegno della conservazione della natura e della biodiversità, nei limiti della dotazione finanziaria globale del programma stesso.

Viene inoltre previsto uno stimolo agli investimenti del settore privato nei progetti legati alla natura attraverso lo strumento di finanziamento del capitale naturale, un apposito partenariato tra la Commissione e la Banca europea per gli investimenti che fornisce prestiti e investimenti su misura. L’aggiornamento inoltre intende promuovere le sinergie con i finanziamenti della politica agricola comune, tra cui il Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale, i servizi di consulenza agricola e il partenariato europeo per l’innovazione su “Produttività e sostenibilità dell’agricoltura”. Non ultimo, vuole fornire orientamenti a sostegno della realizzazione di infrastrutture verdi per una migliore connettività alle zone Natura 2000 e sostenere soluzioni basate sulla natura attraverso la politica di ricerca e innovazione dell’UE e i fondi Orizzonte 2020.

Infine, si tratta di migliorare la comunicazione e la sensibilizzazione, e il coinvolgimento di cittadini, portatori d’interesse e comunità, con uno scambio di conoscenze con le autorità locali e regionali attraverso una piattaforma comune con il Comitato delle Regioni e coinvolgendo i giovani attraverso il corpo europeo di solidarietà, ricorrendo all’intero stanziamento di 3,3 milioni di euro destinati all’impiego di volontari a sostegno della conservazione dei siti Natura 2000 e contribuendo attraverso i finanziamenti dell’UE a offrire ai giovani europei altre esperienze transfrontaliere di volontariato o di impiego. Si proclamerà il 21 maggio giornata europea Natura 2000.

Il 16 dicembre scorso la Commissione ha pubblicato le conclusioni sul controllo dell’adeguatezza delle direttive Uccelli e Habitat, in cui si conferma che le direttive sulla tutela della natura rispondono allo scopo fissato ma il raggiungimento dei loro obiettivi e la piena realizzazione del loro potenziale dipendono da un sostanziale miglioramento della loro attuazione in termini tanto di efficacia quanto di efficienza, in collaborazione con diversi gruppi di soggetti interessati negli Stati membri e in tutta l’Unione, per fornire risultati concreti sul campo. Il piano d’azione è stato predisposto sulla base delle risultanze del controllo dell’adeguatezza da 10 commissari e dal Vicepresidente del Comitato europeo delle regioni, Karl-Heinz Lambertz, visto il ruolo fondamentale che le autorità locali e regionali svolgono nell’attuazione delle direttive.

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