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STATO DI EMERGENZA PER IL PIEMONTE

Stato di emergenza

Il presidente Cirio e l’assessore Gabusi chiedono lo stato di emergenza.

CHIVASSO E CAVAGNOLO I PIU’ COLPITI

«Ho sentito telefonicamente il vicepremier Tajani e il ministro Musumeci per comunicare che firmato la richiesta di Stato di emergenza per gli ingenti danni provocati. La situazione più critica riguarda il Torinese, e in particolare la zona di Chivasso, dove ha smesso di piovere ma dove si registrano problemi per frane, inondazioni e straripamenti di rii e torrenti. Stessa sorte per Cavagnolo, dove si sono registrati estesi allagamenti che hanno comportato l’evacuazione di una cinquantina di persone presso un centro allestito al palazzetto dello sport comunale. Continuiamo a monitorare la situazione, la sala operativa della Protezione civile è attiva h24 e migliaia di volontari sono al lavoro per mettere al sicuro le nostre comunità.
Purtroppo oggi c’è stata una vittima, a Monteu da Po, un anziano morto a causa dell’allagamento. C’è la vicinanza della Regione Piemonte al sindaco, pregando di estenderla alla comunità e ai famigliari. Nelle prossime ore la situazione meteorologica è prevista in miglioramento ma continuiamo a prestare massima attenzione soprattutto per quanto riguarda frane e fiumi».

CROLLATO ANCHE UN PONTE

«Abbiamo attivato tutte le nostre forze in campo per fronteggiare le criticità – aggiunge l’assessore alla Protezione civile Marco Gabusi – ma la portata degli eventi meteorologici in atto richiede il supporto immediato dello Stato. Le piogge intense hanno già provocato frane, allagamenti, evacuazioni e purtroppo anche il crollo di un ponte: è un quadro che merita la massima attenzione, contiamo già decine di milioni di danni».
Il presidente Cirio e l’assessore Gabusi sono in costante contatto con la Prefettura di Torino, la Direzione Regionale dei Vigili del Fuoco e con la Sala operativa della Protezione civile regionale, che continua a monitorare in tempo reale l’evoluzione della situazione. Domani mattina alle 9 è convocata una riunione straordinaria della giunta regionale per l’aggiornamento della situazione meteo e una prima dei stima dei danni.
«Siamo vicini alle comunità colpite – aggiungono il presidente Cirio e l’assessore Gabusi – Ringraziamo tutti i volontari che anche in queste ore stanno lavorando senza sosta per garantire la sicurezza della popolazione. La macchina dei soccorsi è pienamente operativa».

STATO DI EMERGENZA: ANALISI DI DETTAGLIO DEI DANNI PER PROVINCIA

Al momento attive 256 Centri Operativi Comunali, di cui 157 nel Torinese, 41 nel Cuneese, 16 nel Biellese, 15 nel Vco, 8 nel Novarese, 5 nel Vercellese, 8 nell’Alessandrino e 8 nell’Astigiano. Sono al lavoro 1360 volontari tra uomini del coordinamento regionale della  protezione civile, degli Aib e Associazione nazionale Carabinieri e Croce Rossa italiana.
I danni più significativi si sono concentrati in alcune specifiche aree:
  • In provincia del Verbano-Cusio-Ossola si registrano gravi criticità legate a frane, smottamenti e valanghe, in particolare nelle aree montane e vallive.
  • La Valle Anzasca, il biellese, il vercellese, le valli di lanzo e di Susa, il Canavese e il pinerolese, sono tra le zone maggiormente colpite. Qui diversi eventi che hanno interessato la viabilità lungo l’asse della strada statale, provocando interruzioni e situazioni di pericolo per la circolazione.
  • Precipitazioni intense hanno causato l’esondazione di corsi d’acqua secondari e il distacco di masse nevose, che in alcuni casi hanno raggiunto la carreggiata o infrastrutture sensibili, aggravando le condizioni di sicurezza. Si segnalano inoltre evacuazioni in alcuni comuni del territorio e interruzioni dei collegamenti viari e ferroviari, con conseguenti disagi per la popolazione residente.
  • Nel vercellese si segnalano evacuazioni e gravi dissesti idrogeologici, con eventi franosi che hanno interessato aree abitate, determinando situazioni di pericolo elevato.

FRANE E ALLAGAMENTI A TORINO E BIELLA

Nel tornese vi sono fenomeni franosi e allagamenti. Questi ultimi hanno compromesso la viabilità locale, intercomunale e provinciale, causando condizioni di parziale isolamento per alcuni centri abitati (Ivrea, Rubiana, Villardora, Cafasse), nonché disservizi alle reti di pubblica utilità (acquedotti e fognature). L’esondazione della Dora Baltea ha inoltre provocato allagamenti diffusi e gravi ripercussioni sulla rete autostradale e ferroviaria. Si segnalano evacuazioni anche in aree industriali.
Sul territorio di Biella si rilevano danni strutturali a infrastrutture viarie strategiche, con conseguente interruzione dei collegamenti e isolamento di alcune aree. Nella foto di Carlo Minoia (Sapise) un immagine della campagna vercellese invasa dalle acque: «abbiamo temuto finisse come quattro anni fa» ci dice Minoia. Cosa succede in Lombardia?

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