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TUTTO SULLA SOMMERSIONE INVERNALE

da | 28 Nov 2024 | Tecnica

sommersione
Sommersione invernale: ecco cosa prevede la normativa delle principali Regioni risicole

Il piano di sostegno dell’agricoltura europea approvato dall’Unione (PAC) per il periodo 2023 -2027 ha modificato i tradizionali “due pilastri” su cui da tempo si articola. Ormai da diversi anni oltre al “primo pilastro”, costituito dai pagamenti diretti per ogni ettaro di terreno (sostegno diretto) che vengono erogati a tutte le aziende agricole che ne hanno diritto e ne che ne fanno domanda, si affianca un “secondo pilastro” costituito dai pagamenti che il governo eroga su base volontaria, sempre dietro specifica domanda.

Nonostante il poco “gradimento” di questo secondo metodo da parte degli agricoltori, il legislatore sembra intenzionato a inserire sempre maggiori risorse in questa parte degli aiuti erogati, sottraendoli all’altra. Sostanzialmente il discorso portato avanti è il seguente: “vuoi un aiuto aggiuntivo a quello riconosciuto; devi fare delle pratiche agronomiche o sottostare a regole ulteriori oltre a quelle che già svolgi”.

I PILASTRI

La nuova programmazione 2023-2027 ha spostato una parte significativa di risorse dal primo al secondo pilastro, rendendo ancora più urgente per le aziende agricole che vogliono continuare a percepire lo stesso livello di aiuto pubblico l’adesione a queste misure. Dalle indiscrezioni di stampa sembra che l’Unione Europea sia intenzionata a continuare su questa strada, accentuando nella programmazione post 2027 il “travaso” di soldi dal primo al secondo “pilastro”. Quando si è iniziata questa politica, tuttavia, ci si è posti il problema di attivare misure semplici e facilmente applicabili in modo da consentire al maggior numero di aziende possibile di aderire a quello che, in primo tempo si è chiamato “Piano di Sviluppo Rurale” (PSR) regionale e che, dallo scorso anno, ha preso il nome di “Programma di Sviluppo nazionale Pac” (PSP).

COME SI EROGANO I CONTRIBUTI

L’erogazione dei contributi avviene tramite l’approvazione di una serie di misure atte a limitare l’impatto sull’ambiente o sul clima delle operazione di coltivazione o di allevamento, oltre a migliorare il benessere degli animali e la superficie coltivata con il sistema dell’agricoltura “biologica”. Per questo motivo le Regioni hanno dovuto sviluppare una propria serie di iniziative che, nell’intenzione del legislatore, devono tenere conto delle specifiche attività delle diverse zone, nonché delle caratteristiche dei terreni o dell’ambiente di coltivazione. Pertanto ogni Regione ha sviluppato un proprio PSP, relativo alle coltivazioni in atto nel territorio che il Ministero ha poi provveduto ad armonizzare e approvare in via definitiva.

VERSO LA SOMMERSIONE INVERNALE

Fortunatamente le Regioni in cui sono presenti coltivazioni di riso hanno provveduto ad inserire nel proprio PSP delle misure specifiche per le risaie e, grazie all’azione dell’Ente Nazionale Risi, ad armonizzarle. Tuttavia le Regioni hanno insistito per tenere conto delle caratteristiche specifiche delle proprie coltivazioni e pertanto, pur simili, le misure hanno spesso piccole differenze. Data la stagione, ci concentreremo sull’Azione di Sviluppo Rurale (SRA) numero 22: “misure specifiche per il riso”, presente nei PSP delle principali Regioni risicole (Lombardia, Piemonte e Emilia Romagna) e in particolare sulla “sotto misura” che prevede la “sommersione invernale delle risaie”.

. Tuttavia, la prima domanda che un risicoltore potrebbe porsi è: “perché aderire a questa misura?”. Ricordiamo, è del tutto volontaria. La misura è di semplice realizzazione per le aziende risicole e costituisce una buona integrazione ai contributi pubblici percepiti.

SOMMERGERE LA RISAIA DA VANTAGGI AGRONOMICI

Oltre al vantaggio economico relativo al contributo erogato molti sono anche i vantaggi agronomici per i terreni risicoli. In particolare:
  • la presenza di acqua provoca inevitabilmente la ricarica della falda freatica, accumulando nel terreno acqua che altrimenti andrebbe sprecata. Data l’annata e le sue continue piogge questo sembrerebbe un vantaggio di poco conto, ma non dobbiamo dimenticare quanto successo nel 2022;
  • sommersione riduce poi la permeabilità dei suoli (intasamento) con un vantaggio nel mantenere la sommersione dei terreni durante il periodo di coltivazione;
  • non pochi sono anche i vantaggi ambientali, come la presenza di uccelli acquatici che provvedono a ripulire i terreni dai semi di infestanti presenti nei terreni allagati e trovano un ambiente più favorevole al loro sviluppo;
  • sommersione agevola la degradazione dei residui colturali con vantaggi agronomici per la coltivazione seguente in particolare nei terreni argillosi;
  • studi recenti sembrano indicare che una maggior quota di semi di infestanti vengono stimolati a geminare in una stagione non favorevole allo sviluppo, riducendo la “banca dei semi” del terreno.

DISPONIBILITA’ DI ACQUA PER SOMMERGERE

Per contro, è necessario accordarsi con il distretto irriguo per la fornitura di acqua di irrigazione fuori dal normale periodo, cosa che richiede spesso un pagamento aggiuntivo e che, in alcune zone, non risulta possibile, impedendo di fatto l’adesione alla misura. Tuttavia i vantaggi della tecnica superano gli svantaggi e quindi vediamo cosa prevedono le misure previste dal PSP di Lombardia e Piemonte (ed in parte l’Emilia Romagna) per incentivare la sua realizzazione.

Vediamo cosa dispone Regione Lombardia in SRA22 – Impegni specifici risaie. Come indicato precedentemente la sommersione invernale è una “sotto misura” cioè un impegno aggiuntivo ad altri, che non è possibile richiedere da sola. Pertanto dobbiamo ricordare tutte le misure specifiche per il riso secondo quanto indicato nel bando 2024 della Regione Lombardia. Forse, nelle prossime programmazioni post 2027 si potrà prevedere una misura specifica senza legarla allo stabilirsi di ulteriori impegni, in modo da agevolare le aziende risicole che voglio aderire a questa semplice misura, come già accaduto per la cover crop.

DESCRIZIONE

L’intervento prevede un pagamento annuale per ettaro di SAU per gli agricoltori che si impegnano a gestire l’acqua durante le fasi di asciutta e/o a garantire durante l’intero ciclo colturale del riso un periodo di sommersione più lungo, al fine di preservare la biodiversità in risaia e di ridurre la “competizione” per l’acqua tra le principali colture.

L’intervento si articola in 2 azioni tra loro combinabili sulla stessa superficie.

• Azione 1) – Semina in acqua.

• 2) – La seconda Azione si articola su due azioni alternative:

Sotto azione 2.1: Realizzazione di un fosso di specifiche dimensioni all’interno della camera di risaia, al quale dovrà essere garantito un livello minimo di acqua e l’inerbimento di un argine di risaia per l’intero ciclo colturale del riso, mediante semina o sviluppo della vegetazione spontanea per favorire la permanenza delle specie selvatiche;

Sotto azione 2.2: destinare una porzione di superficie, investita a risaia nell’anno precedente, ad un’area da mantenere costantemente allagata e non coltivata.

SUPERFICIE MINIMA COLTIVATA A RISO

L’azione 1): la superficie minima oggetto di impegno deve essere almeno il 10% della superficie aziendale coltivata a riso e comunque non deve essere inferiore ad 1 ettaro;

Sotto azione 2.1: come per l’Azione 1, la superficie minima oggetto di impegno deve essere almeno il 10% della superficie aziendale coltivata a riso e comunque non deve essere inferiore ad 1 ettaro;

La Sotto azione 2.2: sono ammissibili superfici coltivate a riso l’anno precedente per l’assunzione dell’impegno, per un’estensione non superiore al’1% della superficie aziendale investita a risaia e non meno di 1.000 m2.

I BENEFICIARI

La domanda può essere presentata sia da singoli che da associazioni.

Gli effetti ambientali di tali azioni possono essere rafforzati mediante impegni aggiuntivi che richiedono il mantenimento delle stoppie (IA.1) o della sommersione durante i mesi invernali (IA.2) e l’utilizzo di soli mezzi meccanici nel controllo della vegetazione degli argini (IA.3).

L’intervento prevede un periodo di impegno di durata pari a 5 anni. La singola annualità dell’impegno è riferita all’anno solare (01/01-31/12).

L’intervento si applica su appezzamenti variabili, ossia tutti gli impegni aggiuntivi possono essere “spostati” da un anno all’altro su appezzamenti diversi, anche con superfici variabili ma sempre coerenti con quanto richiesto il primo anno (se si sono richiesti 10 ettari, occorre siano 10 ettari ogni anno). In particolare per la sommersione invernale delle risaie l’impegno è opzionale, da attuare almeno due volte nel quinquennio anche su una superficie inferiore a quella richiesta con l’impegno base scelto come impegno principale.

INCOMPATIBILITA’

L’impegno IA.2 non è compatibile sulla stessa superficie con l’impegno IA.1. Tale impegno (IA.2) è abbinabile a tutte le Azioni e Sotto azioni previste dal bando. In pratica, occorre mantenere nella camera di risaia (una volta terminata la coltivazione) uno strato d’acqua profondo almeno 5 cm per almeno 60 giorni nel periodo compreso fra la raccolta e la fine del mese di febbraio dell’anno seguente.

La Regione corrisponde per le domande presentate nel 2024 – 200 € per ettaro richiesto e solo per l’anno in cui viene eseguita la sommersione. La domanda deve essere presentata ad inizio campagna e poi realizzata (salvo cause di forza maggiore che vanno comunque segnalate) alla fine della stessa.

Tutte le aziende che fanno domanda di adesione al PSP Regionale sono tenute a rispettare alcune regole aggiuntive a quelle previste dalla PAC che non hanno mancato di creare parecchie polemiche e dubbi nella mente dei risicoltori. In particolare:

  • le aziende non possono utilizzare “Fanghi di depurazione” o concimi la cui composizione non sia riconducibile al DL. 152/2006 (Quindi solo i fertilizzanti più usati).
  • rispetto delle norme di Condizionalità (art. 12, Regolamento (UE) 2021/2115);
  • seguire le norme di Condizionalità sociale (art. 14, Regolamento (UE) 2021/2115);

In particolare il mancato possibile utilizzo dei “fanghi di depurazione” nei terreni soggetti al PSP (cosa invece ammessa nella programmazione precedente) ha suscitato vivaci proteste da parte delle associazioni agricole.

SRA22 IN PIEMONTE

Vediamo cosa prevede la Regione Piemonte in SRA22 – Impegni specifici risaie.
Per quanto riguarda la Regione Piemonte, grazie all’operazione di armonizzazione portata avanti dall’Ente Risi, le norme sono praticamente le stesse della Lombardia. Tuttavia la Regione ha ritenuto di aumentare il contributo a 220 € per ettaro, sempre per gli anni in cui si realizza effettivamente la sommersione (ricordiamo che per quanto riguarda l’Emilia Romagna la misura è analoga a quello del Piemonte).

DOMANDA PRESENTATA A INIZIO CAMPAGNA

Contrariamente alla Lombardia il Piemonte corrisponde per le domande presentate nel 2024 – 220 € per ettaro richiesto e ma, anche in questo caso, solo per l’anno in cui viene effettivamente eseguita la sommersione.

La domanda deve essere presentata ad inizio campagna e poi realizzata (salvo cause di forza maggiore che vanno comunque segnalate) alla fine della stessa.

Tutte le aziende che fanno domanda di adesione al PSP Regionale sono tenute a rispettare alcune regole aggiuntive a quelle previste dalla PAC che non hanno mancato di creare parecchie polemiche e dubbi nella mente dei risicoltori. In particolare vanno rispettate le norme di Condizionalità (art. 12, Regolamento (UE) 2021/2115) e le norme di Condizionalità sociale (art. 14, Regolamento (UE) 2021/2115);

DISCIPLINARE DELLA REGIONE PIEMONTE

Il disciplinare della Regione Piemonte specifica più dettagliatamente alcuni obblighi per l’impiego dei fertilizzanti e dei fitopresidi. In particolare:

  • Obbligo di possedere l’abilitazione per l’acquisto o l’uso di prodotti fitosanitari (punto A.1.2 del Decreto MiPAAF del 22 gennaio 2014);
  • Dovere di formazione e conoscenza dei principi generali della produzione integrata obbligatoria;
  • Magazzinaggio dei prodotti fitosanitari in condizioni di sicurezza (Allegato VI al Decreto MiPAAF del 22 gennaio 2014);
  • Verifica delle attrezzature per l’irrorazione (punto A.3 del Decreto MiPAAF del 22 gennaio 2014;
  • Rispetto delle disposizioni per l’uso di prodotti fitosanitari nelle vicinanze di corpi idrici o di altri luoghi sensibili (punto A.5 del Piano di azione nazionale approvato con il Decreto MiPAAF del 22 gennaio 2014).
  • Requisiti minimi relativi ai fertilizzanti:

Utilizzazione agronomica degli effluenti zootecnici, di ammendanti organici e di altri fertilizzanti contenenti azoto e fosforo (Decreto ministeriale 19 aprile 1999 “Approvazione del codice di buona pratica agricola; Decreto ministeriale 25 febbraio 2016 “Criteri e norme tecniche per la disciplina regionale dell’utilizzazione agronomica degli effluenti di allevamento e delle acque reflue, nonché per la produzione e l’utilizzazione agronomica del digestato”; regolamento regionale 29 ottobre 2007, n. 10/R, come modificato dal DPGR n. 2/R del 02/03/2016

UNA BUONA PRATICA

In conclusione al discorso complessivo della sommersione invernale, possiamo affermare che la sommersione delle risaie nel periodo invernale costituisce un buona pratica colturale, oltre a consentire un introito economico se si decide di aderire ad uno dei bandi regionali (il costo dell’acqua iemale, quando richiesto è inferiore al contributo delle regioni).

Nelle annate con piogge regolari, la sommersione avveniva in modo naturale e in alcuni terreni costituiva un problema per le lavorazioni (difficoltà di operare con mezzi meccanici).

La limitazione della stessa a soli 60 giorni, tuttavia, concede tempo per tali operazioni che, in alcune zone avvengono a primavera inoltrata, senza pesare eccessivamente sulle scelte dei risicoltori.

Da ultimo, i risicoltori più anziani ricorderanno sicuramente un sistema di valutazione empirico ma efficace per la valutazione della sommersione. I terreni che venivano allagati durante l’inverno per la caccia, risultavano essere sempre i più fertili. Autore: Franco Sciorati.

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