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SICCITÀ E GUERRA AFFOSSANO IL RACCOLTO EUROPEO DI RISO

da | 5 Ott 2022 | NEWS

Siccità

La risicoltura europea è stata severamente colpita dagli eventi dell’ultima annata. In particolare si fa riferimento alla siccità e alla guerra in Ucraina. L’assenza di piogge e nevicate importanti durante l’ultimo inverno ha costretto gli agricoltori a stravolgimenti dei programmi di semina che mai si erano visti in passato. L’impressionante riduzione della superficie seminata non è purtroppo bastata. La siccità è perdurata per tutta estate causando gravissimi danni a molte aziende. Tutte le previsioni di produzione sono state ulteriormente ridotte sia a livello quantitativo che qualitativo. Vediamo la situazione paese per paese.

VIAGGIO TRA I DANNI ALLA RISICOLTURA EUROPEA

Italia: persi 9.000 ettari alla semina con un valore finale della superficie coltivata pari a 218.000 ettari. Ente nazionale risi ha lavorato sui danni causati dalla siccità e il risultato finale è pari ad ulteriori 23.000 ha persi per la mancanza di acqua pari al 10,5% della superficie nazionale.

Spagna: è il Paese con la più grande perdita di superficie risicola con una riduzione pari al 40-45%. In Andalusia è stato coltivato solo il 30% degli abituali 35.000 ettari. In Extremadura solo 2.000 dei 22.000 ettari dell’anno scorso. A Valencia e in Catalogna è stata coltivata tutta la superficie pari a 15.000 ettari ciascuna. Aragona si attesta su 7.000 ha. La produzione si dimostra buona ma con un aggravamento delle infestazioni di malerbe.
Portogallo: la superficie risicola nel 2022 è pari a circa 27.000 ettari con una riduzione di circa 2.000 ettari rispetto all’anno scorso.
Romania: la superficie a riso si attesta su poche migliaia di ettari. Anche la Romania ha fronteggiato una grave crisi idrica con le idrovore sul Danubio costrette a fermarsi per il livello troppo basso di acqua nel fiume. Ma la superficie risicola del paese, in massima parte gestita da risicoltori italiani, sta calando da alcuni anni, anche per motivazioni tecniche ed economiche.
Grecia: la superficie a riso è calata del 20% circa portandosi a soli 21.500 ettari.
Bulgaria: la superficie è calata del 10% portandosi a circa 10.000 ettari.

siccità

 

Mentre Italia, Spagna, Portogallo e Romania hanno perso superficie e risone a causa della mancanza d’acqua, questo non si può dire per Grecia e Bulgaria dove le precipitazioni estive e le nevicate invernali sono state simili o superiori alla media. In questi due paesi il calo di superficie è più da legare alla guerra nella vicina Ucraina che ha fatto innalzare i prezzi di tutti i prodotti agricoli. Alcune aziende hanno convertito la coltivazione a riso con quella a grano, girasole e cotone che ha costi inferiori e maggiore prospettive di marginalità. Autore: Massimo Biloni, Ires
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