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PIANURA PADANA CHIAMA, SARDEGNA RISPONDE

da | 27 Nov 2022 | NEWS

riso Sardegna

L’ultima settimana di contrattazioni ha proposto un mercato meno movimentato del solito. Gli apprezzamenti ci sono stati ma hanno interessato pochi gruppi merceologici. Domanda e offerta si sono avvicinate in sala di contrattazione (leggi la nostra analisi dell’ultima seduta settimanale a Mortara). Questo clima meno ricco di novità ci ha spiniti alla ricerca di una testimonianza lontana dal mainstream della risicoltura, al fine di allargare la nostra conoscenza dell’attuale offerta risicola italiana.

IN SARDEGNA HA COLPITO LA NOTTUA

Abbiamo deciso di intervistare Tonino Sanna, agricoltore dell’oristanese, che ha spiegato: «Anche qui in Sardegna abbiamo subito una contrazione delle produzioni a causa di due principali avversità. Il clima molto caldo e secco, come in Pianura Padana, ha influenzato negativamente la pianta in fioritura ed in maturazione, portando ad importanti cali produttivi. Nella nostra isola, inoltre, l’azione della nottua, ha causato diverse perdite in campagna».

«In particolare, il risicoltore si riferisce alla Nottua delle graminacee, Mythimna unipuncta, una falena con apertura alare di 41-48 mm presente in larga parte del mondo oltre che nell’Italia insulare. Dalle prime valutazioni dei tecnici di Ente Risi, il gran caldo di quest’anno può averne favorito la diffusione, che potrebbe aver raggiunto circa 2000 ha di Sau a riso (in Sardegna il totale è di 3600 ha)».

DANNI SU FOGLIE, STELO E PANNOCCHIA

«Le larve di questi insetti (bruchi di 30-35 mm) – continua Sanna – hanno provocato danni alla coltivazione del riso, nutrendosi di stelo, foglie e, sorprendentemente, anche della pannocchia in corso di maturazione. I primi attacchi sono giunti in fase di accestimento-levata e sembravano interessare maggiormente i risi “indica”. Tuttavia nel corso della stagione sono state colpite tutte le varietà. Anche la presenza o meno di acqua nella camera non ha influito molto nel controllo, che si è composto sostanzialmente di trattamenti con insetticida. Nella mia azienda in alcune camere sono arrivato a fare 3 trattamenti, in una addirittura 4.

La diffusione è stata molto ampia nell’oristanese. Qui i danni sono stati minori rispetto a quelli dovuti al clima. Abbiamo il timore che questo problema possa ripresentarsi nella prossima campagna. Pertanto, stiamo chiedendo deroghe per l’utilizzo di insetticidi più performanti, contestualmente al regime di produzione integrata adottato da pressoché tutti i risicoltori qui».

PREZZI BUONI

«Nonostante queste difficoltà, ritengo che i prezzi attuali siano buoni, riuscendo a compensare oltre ai cali produttivi anche l’aumento importante avuto in molte voci di costo. Certo noi vorremmo sempre di più ma dobbiamo anche considerare l’effetto che questo avrebbe nei consumi. Ritengo si stia avvicinando un equilibrio che potrebbe andare bene per tutti. Unico prezzo un po’ deficitario rimane quello dei lunghi B.»

I DAZI VANNO REINTRODOTTI

«Riguardo a questo comparto – conclude il produttore sardo –, riferendomi al tema dei dazi al quale è strettamente legato, ritengo che questi vadano reinseriti. Se ciò non fosse possibile auspico che si riesca quantomeno ad inserirli attraverso un meccanismo automatico che si attivi dopo il superamento di una quantitativo importato nella singola annata, come proposto da Ente Risi.»

«Il confronto tra i nostri costi produttivi, il nostro valore etico e il valore finale è insostenibile per il prodotto proveniente dalle nazioni al quale erano destinati i dazi. Capisco che i consumatori europei, che spesso non conoscono queste differenze, vogliano spendere il meno possibile. Noi però dobbiamo renderli maggiormente consapevoli e difendere il nostro prodotto dalla concorrenza sleale». Autore: Ezio Bosso.

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