"Cassa integrazione? Per noi sicuramente no, stiamo lavorando benissimo e siamo coperti fino al nuovo raccolto". Sulle colonne della Provincia Pavese, Mario Preve (nella foto), patron della Riso Gallo di Robbio, esclude in modo categorico, per la sua azienda, il ricorso agli ammortizzatori sociali che l’Associazione delle industrie risiere intende chiedere invece per l’intero comparto. "La verit che cambiato il modo di comperare il riso; l’acquisto diventata una cosa molto pi difficile – ha spiegato questa settimana Preve -, prima ci si basava sui prezzi d’intervento. Adesso non pi cos: il saper acquistare riveste un ruolo pi importante. Noi lo abbiamo capito in tempo e ormai siamo coperti fino al nuovo raccolto, lavorando a pieno ritmo 24 ore su 24, sabati compresi". L’allargamento dell’Europa a 25 Paesi ha aperto il mercato, i produttori italiani di riso hanno registrato un’impennata imprevista della domanda. "In effetti stata una cosa fantastica, che ci ha offerto un sacco di possibilit . E’ chiaro che agli industriali va bene quando c’ gente che mangia riso. Per bisogna che gli agricoltrori seminino non per l’intervento ma quello che si pu vendere". Da tempo la Riso Gallo propone un maggiore coordinamento con gli agricoltori. "In questa fase – prosegue Preve – qualcuno ha interpretato male il mercato. Noi della Riso Gallo abbiamo fatto una riunione con i nostri principali agricoltori e con le cooperative e abbiamo esposto le nostre esigenze". Preve perplesso anche sulla richiesta dello stato di crisi: "E’ una misura che va bene per la aviaria, forse" – dice ironico -. Valuter l’assemblea dell’Airi non sono io che decido. Certamente i dazi sui risoni sono fuori dal normale".