La qualit del riso determinata da caratteristiche, sia fisiche sia chimiche, che possono avere due differenti origini: un’origine genetica e un’origine acquisita. Nel primo caso, la qualit del seme si manifesta poich una variet di riso possiede, nel proprio corredo genetico, informazioni per esprimere caratteristiche chimiche (quali la temperatura di gelatinizzazione, la consistenza, l’aroma,..), determinati valori di forma e grandezza del chicco, di densit della massa prodotta, di contenuto in acqua. Nel secondo caso, invece, la qualit del seme pu essere influenzata, sia in positivo che in negativo, da fattori esterni alla variet stessa: l’umidit , la fragilit , la purezza, la maturazione del seme, oltre che tutte le caratteristiche relazionabili alla fase di mietitura del seme stesso. Lo scrive Marinella Rodolfi sul Risicoltore in distribuzione. Il punto cruciale del discorso che il risicoltore pu gestire la qualit "genetica" del suo riso solamente scegliendo di coltivare una variet al posto di un’altra. Viceversa, la qualit "acquisita" della variet scelta completamente sotto il suo controllo e dipende fortemente dalle azioni agronomiche che lui stesso pratica nelle sue terre. Un’elevata "qualit agronomica" non solo aumenta la produzione della risaia ma arricchisce qualitativamente il chicco. L’articolo completo presente su Il Risicoltore di novembre.