Asset Tiemtore ina principessa del Burkina Faso. Diplomata ragioniera in Italia, studia economia aziendale all’Universit di Biella, ma in realt coltiva riso con il marito Mario Valsesia che alle soglie dei sessanta, gi nonno, ne dimostra oltre venti di meno, come l’et della seconda moglie. Siamo fra Roasio e Rovasenda, ultimo avamposto della risaia alle falde delle Prealpi. Qui il riso nasce secondo natura, in un ambiente popolato da cicogne nere, garzette e aironi. Un mondo che ricorda quello lasciato da Asset, quando decise di venire in Europa con una borsa di studio. Sette anni fa l’incontro a Milano con Mario: lei scrive su Gazzella zero, che parla di emancipazione femminile in Africa. Tra l’imprenditore risicolo e la ragazza venuta dal Burkina scocca la scintilla, che si conclude nel villaggio africano, dove il futuro marito va per chiederla in sposa. Laggi le donne sono protagoniste della vita in risaia, ma il cereale sovente si macina ancora a mano. Qui, a migliaia di chilometri di distanza, il salto notevole. Ed un’avventura vivere accanto a Mario Valsesia, laureato in economia e commercio, agricoltore controcorrente, che coltiva 120 ettari di riso secondo natura e ha ricevuto il Premio innovazione amica dell’ambiente 2011. La coltivazione si basa sull’utilizzo minimo dei prodotti di sintesi, la costruzione di macchine agricole su misura, come il rotolama che passa sulla risaia ancora vergine, interra paglie e infestanti. All’epoca della raccolta la mietritrebbia entra in campo con lo ®stripper¯, lama che strappa soltanto la granella di riso (230 quintali l’ora) lasciando tutta la restante parte della pianta eretta sul terreno. Poi il prodotto finisce all’essiccatoio, alimentato da due maxi-pannelli fotovoltaici con micro-fori che lasciano transitare aria riscaldata dal sole. La variet si chiama Augusto ed molto apprezzato, soprattutto dai coreani.