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CONFAGRICOLTURA VEDE GRIGIO

da | 5 Dic 2014 | NEWS

La raccolta del riso si è conclusa oltre la metà di novembre – con un ritardo che non si verificava da più di 30 anni – e i risicoltori si accingono a fare il consuntivo dell’annata agraria 2014 e il preventivo di quella commerciale 2014/15, che si è aperta il 1° settembre. Lo segnala Confagricoltura evidenziando che le prime stime effettuate dai propri associati portano a ritenere che la quantità di risone raccolto quest’anno sia inferiore di oltre il 10% al risultato produttivo del 2013, che già si era attestato sotto la media dei 5 anni precedenti.L’organizzazione agricola offre un’analisi del settore decisamente meno positiva di quella offerta dall’Ente Risi e dalla Camera di Commercio di Pavia. «L’anomalo andamento climatico della passata estate – con lunghi periodi poco soleggiati e temperature più basse della norma – ha penalizzato in termini di resa per ettaro sia i risoni lunghi del tipo “indica”, sia le varietà di risi da risotto; quest’ultima categoria appare la più danneggiata – anche perché nel 2014 ha registrato un aumento significativo degli ettari in produzione – mentre sembra meno colpita la categoria dei risoni a grana tonda» spiega un comunicato stampa.  «Quest’anno disporremo di ancor meno risone rispetto al raccolto 2013, che con 1,42 milioni di tonnellate era già nettamente inferiore alla media nazionale di 1,50 milioni. Sotto questo aspetto, la stima di un calo del 4%, diffusa già da settimane dall’Ente Nazionale Risi, mi pare molto ottimistica e ancora prematura» commenta Giuseppe Ferraris, risicoltore a Novara e presidente della Federazione nazionale riso di Confagricoltura, nonché rappresentante del settore risicolo in seno al Copa-Cogeca. «Il mercato, nei primi tre mesi di campagna commerciale, ha movimentato una notevole massa di prodotto, nettamente superiore nello stesso periodo nei due anni precedenti – dice Ferraris – ma ora bisognerà vedere se nei prossimi mesi gli acquisti di risone da parte dell’industria risiera proseguiranno allo stesso ritmo. Sull’andamento del mercato italiano ed europeo peserà infatti, anche nel 2015, l’effetto negativo della crescente quantità di riso importato senza dazio dalla Cambogia e dal Myanmar». Insomma, Confagricoltura vede grigio. (05.12.14)

 

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