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PER CHI BRUCIA L’AMAZZONIA?

da | 29 Ago 2019 | Non solo riso

Durante questa pazza estate non è facile comprendere e concatenare gli eventi. Il Sindaco di Alagna Valsesia (Vercelli) ha emesso un’ordinanza che costringe i pastori a tenere in cattività i loro cani durante le ore diurne, in quanto possono disturbare la tranquillità degli escursionisti. Questi rivendicano il diritto di avvicinarsi indisturbati alle greggi, e magari di andare ad accarezzare qualche agnellino, portando a spasso i loro cani da compagnia. L’adozione di grossi ed aggressivi cani da pastore è stata caldeggiata dagli amanti dei lupi, in seguito alle lamentele dei pastori che vedono sempre più pecore sbranate. La comunità europea eroga contributi ai pastori affinché salgano con le greggi ai pascoli d’alpeggio, per conservarne l’ambiente. Tranne i furbetti che ottengono i contributi per l’alpeggio tenendo al sicuro i loro animali nelle stalle (ne sono stati scovati alcuni di recente), gli altri, senza l’aiuto dei cani e con il moltiplicarsi dei branchi di lupi dovranno abbandonare il mestiere, permettendo ai boschi di sostituire i pascoli. Negli ultimi 40 anni in Italia l’abbandono delle montagne ha visto crescere la superficie boscata di 5 milioni di ettari.

Intanto, con un colpo di coda di fine legislatura, la Commissione UE guidata da Junker, dopo una lunghissima gestazione dovuta anche alle riserve esposte dal Parlamento Europeo e dai Governi nazionali, ha frettolosamente firmato il trattato di libero scambio con il Mercosur. Questo aumenta le possibilità del Brasile di esportare in Europa carne, mais, soia e riso (60.000 tonnellate annue) senza dazio. I fazenderos, per portarsi avanti, stanno incendiando centinaia di migliaia di ettari di Foresta Amazzonica per poter incrementare la produzione agricola da spedire in Europa.  Il Laboratorio per le Scienze della Biosfera della Nasa commenta le immagini satellitari, le quali dimostrano che, a differenza degli altri anni, quando la siccità aveva giocato un ruolo importante nel causare gli incendi, nel 2019 le cause maggiori sono quelle del recupero di terreni coltivabili.

A Biarritz i Capi di Stato del G7 minacciano sanzioni al Brasile, se non smette di bruciare la foresta. Bolsonaro promette di mandare l’esercito a spegnere gli incendi: si vede che l’esercito Brasiliano è attrezzato ed armato per combattere gli incendi e non i nemici. É seguito un battibecco poco elegante tra Macron e Bolsonaro, il quale ha anche beffardamente proposto di riforestare l’Europa. Come scritto sopra a proposito dei pastori, noi ci stiamo già dando da fare. I fuochi brasiliani si spegneranno quando sarà raggiunto l’obiettivo di ampliamento delle terre coltivabili. L’Europa, uscita affamata dalla seconda guerra mondiale, è passata dalla fame alla dieta grazie ad una Politica Agricola Comune talmente efficace da creare in due decenni dei surplus nella produzione di cibo. Oggi, dietro il paravento di una ideologia ambientalista, sta facendo di tutto per mortificare la propria agricoltura allo scopo di incrementare gli scambi con tutto il mondo, non considerando il rischio strategico insito nel dipendere dalle importazioni dall’estero per soddisfare i bisogni primari della propria popolazione. Riuscirà in questo modo a risollevare la crescita dell’industria tedesca, maggiore fruitrice di questa liberalizzazione degli scambi?  Di certo le grandi multinazionali che dominano il commercio mondiale delle derrate alimentari incrementeranno i loro profitti. Autore: Giuseppe Sarasso

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