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LA MINIMA LAVORAZIONE PER IL RISICOLTORE

da | 17 Apr 2025 | Tecnica

minima lavorazione

La primavera ormai è arrivata. Si lavorano i campi, per poi effettuare la semina del riso.

Il clima instabile delle scorse annate, ha causato semine tardive, controllo instabile delle infestanti presenti in risaia. L’incertezza del clima provoca dei cambiamenti sulle tempistiche. Quindi, spesso, si ha poco tempo a disposizione nell’effettuare la tradizionale lavorazione per il letto di semina. Pertanto, alcuni agricoltori hanno introdotto nelle loro aziende la minima lavorazione.

MINIMA LAVORAZIONE: RISPARMIO DI TEMPO E DI ENERGIA

La minima lavorazione è una tecnica di lavorazione a bassa profondità del terreno. Si utilizzano attrezzi specifici, progettati per questo scopo. Non si effettua l’aratura, la livellatura e l’erpicatura degli appezzamenti. Ciò comporta un risparmio di tempo notevole ,in quanto si eseguono meno passaggi di rottura del suolo, si esegue una rottura superficiale e poi si effettua la semina.

I benefici della minima lavorazione oltre al risparmio di tempo e carburante sono: un miglioramento della struttura del terreno, un aumento della sostanza organica ed una riduzione dell’assorbimento dell’acqua nel terreno. In questo ambito alcuni agricoltori preferiscono seminare, varietà di riso ottenute con le nuove Tecnologie. L’obiettivo è gestire meglio le infestanti che popolano le risaie.

 

IL PSR E LA MINIMA LAVORAZIONE: IL CASO PIEMONTE

Regione Piemonte ha messo a disposizione per l’agricoltura visure atte al sostegno degli agricoltori che abbandonano l ‘aratura,”ACA3” tecniche di lavorazione ridotta dei suoli” Bando PSR 2023/2027; Azione 3.2 – Adozione di tecniche di minima lavorazione ⁹Minimum Tillage”. La superficie minima di investimento è di 5 Ha per un periodo pari a 5 anni. Su questi terreni è vietato l’utilizzo di Fanghi e di ogni altro rifiuto recuperato in operazioni R 10 ai sensi della Parte IV del D.Lgs N. 152/2006. Qui sono ammessi esclusivamente i fertilizzanti riconosciuti ai sensi del Reg. (UE) 2019/1009.

UN CASO STUDIO: CASCINA BOSCAIOLO

In Lomellina l’Azienda Agricola Domenico-Giuseppe Carnevale Gianpaolo, Cascina Boscaiolo Comune di Cozzo Lomellina-PV-, Domenico che ne fa il portavoce ci racconta:

«Nella nostra azienda la minima lavorazione la effettuiamo dal 2000. La superficie interessata è 100 ha su 200 ha. Il vantaggio è che si hanno meno ore di lavoro nella preparazione del terreno. Questo tipo di lavorazione comporta, una elevata presenza di infestanti. Tuttavia, in base alle annate agrarie, si fa una valutazione per riuscire a controllarle. Poi, abbiamo deciso di seminare varietà di riso ottenute dalle biotecnologie. Così riusciamo a controllare le infestanti presenti in risaia». In questi giorni la corsa con tempo per la semina è cominciato. Autore: Luisa Bertazzo.

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Programma d’azione regionale per la protezione delle acque dall’inquinamento provocato dai nitrati provenienti da fonti agricole (PdA)”

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