Ricerca Avanzata





Data inizio:

Data fine:

LE MANI SULLE BORSE: ORMAI E’ RISIKO!

da | 28 Giu 2015 | NEWS

DEAGOSTINODopo la seconda incursione di Medi@rice sul tema, in Lomellina si alza di tono la discussione sulla «prospettata chiusura delle Borse merci territoriali con il trasferimento delle contrattazioni dei cereali (riso, mais e frumento in particolare) a una Borsa telematica nazionale» come scrive La Provincia Pavese di sabato. Il giornale ricorda che «le sale contrattazioni di Pavia, Mortara, Voghera e Broni potrebbero cessare di esistere se andasse in porto l’ipotesi sostenuta da Coldiretti» e questa è una notizia nella notizia, nel senso che la bonomiana non ha mai annunciato ufficialmente il proprio sostegno a questo progetto, ma lo ha fatto più volte in modo indiretto. Sulla Provincia Pavese la presidente della federazione di Pavia Vilma Pirola spiega che il sistema attuale non garantisce la parte agricola nella formazione dei prezzi e la bonomiana «vuole arrivare a un sistema più moderno e trasparente». Che sarebbe quello della Bmti? Oppure della nuova Cun, di cui abbiamo parlato in questi giorni? Non si entra nei dettagli. Per ora. Il giornale pavese classifica nel partito “contro” questo progetto Confagricoltura, Confederazione italiana agricoltori e mediatori, mentre, dice, sarebbe «ancora neutra la posizione dell’Associazione industrie risiere italiane (Airi)». Interessante la sottolineatura relativa al cambio di linea dell’Airi – il presidente che ha preceduto Mario Francese, il robbiese Mario Preve (Riso Gallo) «si era espresso senza mezzi termini per la nascita di una Borsa merci nazionale» annota Umberto De Agostino (foto piccola) – ma anche su questo punto non c’è ancora una posizione “ufficiale”. Insomma, una sorta di risiko, in cui le confederazioni agricole si affrontano e si confrontano al riparo da occhi indiscreti e che sta creando sospetto e malcontento nella base. Basta frequentare Facebook, dove la discussione ferve da settimane su Risikultori 3.0. Oppure i bar che costellano le piazze del riso, dove i produttori – gli stessi che criticano da decenni i mediatori e le Borse risi – si chiedono se sia prudente affidare i loro affari a un computer maneggiato da un funzionario romano. Una partita ancora agli inizi, dove non tutto quel che si dice è vero anche quando è verosimile e dove la capacità dei sindacati agricoli di rappresentare i veri interessi dei risicoltori è messa a dura prova. (28.06.2015)

Iscriviti alla nostra Newsletter

Iscriviti alla nostra Newsletter e al servizio Whatsapp!

Informativa sulla Privacy

Informativa sulla Privacy - WhatsApp

Cliccando "Accetto le condizioni" verrà conferito il consenso al trattamento dei dati di cui all’informativa privacy ex art. 13 GDPR. *

* Campo obbligatorio