Il movimento #ildazioètratto torna a premere per la riforma dell’Ente Risi, ma questa volta, la richiesta punta alla composizione del Consiglio d’Amministrazione: «Effettuare le opportune modifiche allo Statuto per riportare il Consiglio e la Consulta ad un’espressione di Consiglieri, in una percentuale 80% Risicoltori e 20% Industriali» è infatti il primo punto di un documento che sintetizza le posizioni assunte dai diversi consiglieri dell’associazione in occasione dell’ultima riunione.
Trattandosi di un verbale, esso riporta opinioni frammentarie, ma utili per aggirare gli umori di questo movimento. Le richieste più incisive riguardano il pagamento Pac da sbloccare «versandoci un anticipo almeno del 70% entro fine agosto per non farci arrivare al taglio riso svendendo il raccolto» e il Psr («utilizzare i soldi per noi agricoltori e non sempre per altri»). Ricorre spesso la richiesta di una «riequilibratura delle informazioni che regolano la domanda-offerta annullando da subito le denunce agricole o in alternativa che congiuntamente ad esse l’industria fornisca non solo la previsione di collocamento ma anche i quantitativi già sotto contratto per l’anno successivo». Infine, appare una proposta «di avere un prezzo al ql. del risone + iva e non inclusa e di poter avere un punteggio medio di resa del risone in modo che se si supera si possa avere un prezzo maggiore».
