Il 9 ottobre scorso la Commissione Agricoltura e Sviluppo Rurale (Comagri) del Parlamento Europeo ha votato a forte maggioranza una posizione verso un ammorbidimento degli obblighi del Regolamento sull’uso sostenibile dei fitofarmaci. Quest’ultima fa slittare gli obblighi di 5 anni, al 2035. Secondo la posizione, inoltre, gli obiettivi di riduzione nazionale sono fissati al 35% rispetto al 2011-13. LEGGI GLI ALTRI ARTICOLI DI RISO ITALIANO SUL TEMA
PLAUSO DI COMAGRI AGROFARMACI
Il parere era presentato da Clara Aguilera (Spagna). L’approvazione è passata con 26 voti favorevoli, 9 contrari e 3 astenuti, con soddisfazione del vicepresidente della Comagri, Paolo De Castro. Lo slittamento in avanti dei termini temporali rende più realistico il raggiungimento degli obiettivi di uso sostenibile dei prodotti di sintesi per la difesa delle piante; d’altra parte, non può prescindere da uno sforzo importante in innovazione. L’obiettivo è di trovare soluzioni alternative per contrastare tutto quanto minaccia le colture, a partire dalle nuove biotecnologie, ovvero le TEA.
DISCO VERDE DAL MINISTRO LOLLOBRIGIDA
Il plauso al provvedimento è arrivato anche dal Ministro Lollobrigida oltre che da Copa-Cogeca che riunisce agricoltori e cooperative agroalimentari europee. Quest’ultima ha dichiarato che la rilevanza della posizione approvata deriva dalla proroga dei tempi. A questa si aggiunge anche il non utilizzo dei fondi PAC per finanziare il provvedimento, oltre che dall’applicazione di restrizioni nelle aree sensibili invece che divieti assoluti.
UN PASSO AVANTI PER CONFAGRICOLTURA
Dall’Italia, anche Confagricoltura ha espresso il suo apprezzamento, dichiarando che la decisione rappresenta un passo avanti per un approccio più realistico del problema. Tuttavia propone una sospensione della discussione in Europa, almeno fino a quando non sarà superata la fase attuale di incertezza economica e instabilità dei mercati dei prodotti agricoli. Una posizione confermata da Annamaria Barrile, direttore generale dell’organizzazione agricola, che abbiamo incontrato a Milano.
UN COMMENTO DI GIOVANNI DAGHETTA
Abbiamo chiesto a Giovanni Daghetta, responsabile riso di CIA, cosa pensa della decisione di Comagri: «ritengo sia una decisione saggia sebbene non ancora sufficiente sul tema: è importante anche definire con attenzione il periodo di calcolo degli obblighi di riduzione. L’Italia, infatti, è uno dei paesi che già ha fatto moltissimo. Invece, molti altri, non solo gli ultimi arrivati, non si sono ancora mossi».
Daghetta ha proseguito sulla direzione presa dall’Europa verso la forte riduzione della chimica: «l’obbligo di riduzione tout court di una certa percentuale nell’utilizzo di fitofarmaci non è razionale: va calato necessariamente nelle specifiche realtà di prodotto. Si pensi, ad esempio, a noi risicoltori italiani che nel prossimo futuro non avremo più strumenti per lottare contro le infestanti come i giavoni, mentre le nuove varietà resistenti a disposizione non sono la soluzione per coltivare le nostre varietà tipiche. La strategia della CE, quindi, ci costringe ad abbandonare questi prodotti storici così importanti per il nostro mercato, solo per la folle ventata di eliminare completamente la chimica». agrofarmaci
ATTESA PER IL PROSSIMO VOTO AGROFARMACI
Si attende il prossimo voto della Commissione Ambiente previsto per il 24 ottobre. La Commissione, infatti, guida il dossier del Regolamento mentre Comagri ha competenza esclusiva solo sul tema finanziamenti. Autore: Azzurra Giorgio
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