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RISICOLTORI SUL FILO DEL RASOIO

da | 24 Ott 2022 | NEWS

Siccità

Abbiamo discusso ieri delle difficoltà ad ottenere un profitto per le riserie in questo frangente (LEGGI QUI). Come detto in molti articoli, sappiamo che il conto economico dei risicoltori è sul filo del rasoio, soprattutto per le aziende che sono state maggiormente colpite dalla siccità. La provincia di Pavia è il territorio più colpito. Tuttavia, il territorio di Novara ha avuto danni veramente ingenti in moltissime zone.

COLDIRETTI NOVARA CHIEDE DI DILAZIONARE GLI AFFITTI

Conscia di queste problematiche, la presidentessa di Coldiretti Novara-VCO, Sara Baudo, ha fatto pubblicare un comunicato stampa.

“In seguito all’aggravarsi dell’emergenza siccità, al continuo aumento dei costi energetici e delle materie prime, chiediamo una revisione delle norme di affidamento dei contratti di affitto dei fabbricati a destinazione agricola di proprietà dell’Asl. Inoltre, ci deve essere una dilazione del primo pagamento dei canoni locativi. In difficoltà è l’intero sistema produttivo con le filiere costrette a lavorare in perdita per l’aumento dei costi di produzione. Costi sui quali pesa anche l’incertezza sugli andamenti futuri che impedisce la programmazione. L’inflazione galoppante e i prezzi insostenibili stanno mettendo in ginocchio il settore. Il 10% delle aziende agricole è a rischio chiusura entro la fine dell’anno. Quindi gravare sugli agricoltori con somme così alte di pagamenti in un periodo come questo crediamo che sia eccessivo.”

«L’ACQUA NON VA SPRECATA»

Abbiamo chiesto alcune precisazioni alla presidentessa. «Le aziende a cui abbiamo pensato principalmente nel redigere il comunicato, come abbiamo scritto, sono quelle colpite in modo importante dalla siccità. Nei territori dei comuni di Cerano, Romentino e Trecate, ad esempio, abbiamo avuto danni che hanno raggiunto la totalità del raccolto. Non si può non pensare a concedere delle deroghe ad aziende che hanno subito danneggiamenti così ingenti. Ad oggi, purtroppo, non abbiamo avuto risposte dalle associazioni della proprietà fondiaria o dai locatori».

«In queste aree insiste principalmente la produzione risicola, con terreni estremamente vocati a questa coltivazione, ma la carenza d’acqua è stata tale da render il raccolto impossibile. Dobbiamo meditare, infatti, anche sulla gestione della risorsa idrica, che non può essere dispersa in terreni poco adatti ad una coltivazione alla quale sono stati destinati negli anni di abbondanza irrigua». Autore: Ezio Bosso

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