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PICCOLI IMAZAMOX CRESCONO

da | 31 Mar 2024 | NEWS

imazamox

Il 70% del seme certificato in Italia rientra in un ristrettissimo gruppo di varietà: sedici, per la precisione. E una parte importante di queste sedici varietà sono risi CL e PVL, resistenti agli erbicidi. Una tendenza annunciata dall’Ente Risi (leggi l’articolo) e confermata dalla relazione CREA diffusa in queste ore. Una tendenza che sta aprendo un nuovo mercato, quello dei risi resistenti a imazamox che, da quando è scaduta la privativa sulla tecnologia che permette al riso di resistere al principio attivo che sconfigge il crodo, vengono registrati da ditte sementiere autonome da quelle che producono erbicidi a base di imazamox autorizzati in risicoltura. (Hai letto i risultati del sondaggio su semine e diserbo?)

PRIMI IN EUROPA IMAZAMOX

Il seme certificato quest’anno è aumentato e non è una sorpresa, visto che senza seme certificato non si prende più la Pac. Che il settore sementirò faccia ottimi affari è un dato di fatto, ma è anche un vanto nazionale: infatti, se guardiamo le varietà iscritte in Europa siamo nettamente primi con 141 varietà su 183. Gli spagnoli seguono a 38. Quest’anno il CREA ha approvato 11640 ettari, circa duemila più dell’anno scorso; un record che difficilmente sarà eguagliato l’anno prossimo.

ANDAMENTO DEI GRUPPI

A crescere sono i tondi che rappresentano il 28% della semente certificata italiana, con Selenio sugli scudi e varietà resistenti proiettate in alto. Anche i medi salgono, sempre grazie alle varietà resistenti. In flessione il Vialone Nano, un movimento già scontato dal mercato in queste settimane. I risicoltori comprano molto Ronaldo e riso da parboiled, così come il lungo A da interno (30%) recupera altri 900 ettari. In questo gruppo si segnala il ridimensionamento del Baldo, sostituito da Cammeo,  CL 712 e CL 145. Il crollo di questa storica varietà è accompagnata dal calo di S.Andrea (che si prepara a fare la fine del Ribe: c’è il gruppo ma non c’è il riso) e Volano. Da segnalare il sorpasso del Caravaggio sul Carnaroli. Precipitano i lunghi B, mai così male dal 2020. Anche in questo segmento avanzano i risi resistenti. (Ma ci sono anche altri problemi nella difesa del riso)

UN IMI PER DUE

Una delle novità di cui tenere conto è l’affacciarsi di risi resistenti ad alcuni erbicidi, volti a contrastare il riso crodo. Principalmente, si parla di resistenza all’imazamox. Se guardiamo alle nuove iscrizioni, su 40 richieste 18 appartengono a questa categoria, dove oggi comandano varietà CL e PVL. Lo sviluppo di una concorrenza dipende dal pronunciamento atteso dal Ministero dell’agricoltura: chi registra le nuove varietà deve dimostrare la resistenza al principio attivo (l’imazamox, nella maggior parte dei casi, ma anche il quizalofop e il cicloxidim in altri); tuttavia, solo alcune varietà sono registrate da chi produce anche i diserbi che utilizzano queste sostanze attive.

Per questo, alcuni sementieri vorrebbero indicare in etichetta il nome del formulato e chi lo produce si oppone. Peraltro, essendo scaduta la privativa sulla tecnologia può negare la vendita del prodotto ai sementieri indipendenti (ammesso che commercialmente non reputi conveniente il contrario), ma non impedire la distribuzione dei semi resistenti. Il governo, dal canto suo, può rispondere di aver autorizzato (attraverso il Ministero della salute) il formulato per il riso ma non per specifiche varietà e quindi è complicato legarlo giuridicamente a queste ultime. SCARICA LA RELAZIONE: relazione-sementi riso-campagna 2023-24.

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