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MILANO DETTA IL PASSO

da | 9 Nov 2022 | NEWS

prezzi riso

Continua l’ascesa dei prezzi nei primi veri bollettini di novembre. Gli aumenti erano stati già ventilati nella seduta di venerdì a Mortara (leggi), infatti si manifestano fin dal mercato di lunedì a Novara, che propone un bollettino pressoché in linea con quello del giorno successivo a Vercelli. Come previsto a muoversi di 5 €/q, un valore al quale siamo ormai abituati ma che rimane una variazione decisamente importante, sono i tondi, che raggiungono i 70 €/q lordi, Selenio e lunghi A generici, entrambi a 75 €/q lordi. Infine i gruppi Roma, Baldo e S. Andrea, riuniti a 85 €/q lordi.(Parliamo di rese?)

MILANO DETTA IL PASSO

Per la prima volta, però, a dettare decisamente il passo, proponendo, oltre agli aumenti citati, altri non ancora visti nelle altre sedi, è la borsa merci di Milano. Qui viene proposto il gruppo Arborio a 110 €/q lordi come massimo e i lunghi A di pregio, identificati alle voci Loto e Augusto, a 85 €/q lordi. Bene anche Vialone Nano, che si porta a 130 €/q lordi massimo, ma in questo caso si tratta di un aumento già previsto nella seduta di venerdì. Abbiamo appreso negli scorsi articoli che è qui dove viene commercializzato principalmente il riso bianco e anche nel suo bollettino il capoluogo lombardo propone aumenti importanti.

Questa crescita pare assorbire a pieno non solo gli aumenti nel risone di questa settimana ma anche quelli di due settimane fa (ultima seduta prima del ponte), essendo nella maggior parte dei casi intorno ai 10 €/q, addirittura 20 €/q nel caso del Vialone.

COME CAMBIANO GLI EQUILIBRI

In sala di contrattazione in questo momento permane lo squilibrio tra domanda e offerta. La domanda è molto insistente e l’offerta poco interessata alla vendita. Questo chiaramente influisce in modo importante sulla continua tensione al rialzo.

I trasferimenti settimanali sono calati all’ultima rilevazione di Ente Risi dell’ 1 novembre: circa un terzo in meno rispetto a quanto ritirato nelle settimane precedenti. Ciò significa che gli acquisti erano verosimilmente diminuiti al momento dell’ultima crescita nei prezzi, al fine anche di stimolare il mercato del lavorato. Il fenomeno sembra aver assorbito gli apprezzamenti, come mostra il listino di Milano. Ecco così comprensibile il nuovo affondo delle riserie, che essendo forti di un rinnovato margine di guadagno possono permettersi di accontentare maggiormente i risicoltori.

I risicoltori sono sempre più arroccati sul trattenere la merce. La tendenza è generalizzata in tutti i comparti. In alcuni si pensa che essendoci poca disponibilità i prezzi possano ancora aumentare, come i lunghi A da interno. In altri comparti il prezzo attuale è poco in linea con il resto del mercato. Si tratta dei tondi, che sembrano aver ingranato la marcia al rialzo, ed ora non può che sorgere per i lunghi B, sempre immobili a 48 €/q lordi per pagamenti rapidi e 50 €/q lordi per quelli più lunghi. Bisogna considerare, però, che qui la concorrenza della merce estera è importante e la disponibilità vendibile sembra leggermente superiore. Tra le cause c’è la diffusione dei risi Provisia, unicamente lunghi B ad oggi.

COSA FARÀ IL CONSUMATORE?

Tornando al dato sui trasferimenti, globalmente rimane distante circa del 30% in meno rispetto alla media dei due anni precedenti, quindi in linea con quello che dovrebbe essere il calo produttivo.

Ora che la grande distribuzione ha assorbito gli apprezzamenti vedremo come  il consumatore modificherà la quantità di riso acquistata. Sarà anch’essa in linea con il calo produttivo alla luce dei sovrapprezzi o calerà di più? In questo caso l’ascesa dei prezzi subirà uno stop, o calerà di meno, stimolando un’ulteriore crescita. Autore: Ezio Bosso.

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